La Cina? Una gigantesca bolla pronta ad esplodere

Vox
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Carson Block, fondatore di Muddy Waters Research, è un oracolo finanziario molto ascoltato da investitori istituzionali e politici, ma raramente rende pubbliche le proprie previsioni. La settimana scorsa, la sua analisi dell’esposizione di Standard Chartered verso il mercato cinese ha fatto tremare la banca e cadere le sue azioni.

Carson Block ha rotto il suo solito silenzio questo fine settimana per rivelare i suoi timori per l’economia globale. Il gestore del fondo riservato ha detto che i rischi all’interno del sistema bancario della Cina sono più gravi rispetto a quelli delle istituzioni finanziarie occidentali prima della crisi del 2008 innescata dai mutui subprime.

Secondo lui, un esperto del mercato cinese e delle sue irregolarità, le banche del paese tengono in pancia attivi più tossici rispetto a quelli presenti nelle banche occidentali al tempo del crollo finanziario nel 2008.

“Crediamo che il sistema bancario nazionale cinese sia un pasticcio, con un’enorme quantità di prestiti inesigibili, prestiti che non saranno restituiti,” ha detto al Sunday Telegraph.

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“I problemi del sistema bancario cinese sono superiori a quelli delle banche occidentali alla vigilia della crisi finanziaria, ma siccome questi sono di proprietà dello stato, il governo stamperà denaro e li puntellarà. Questo ovviamente avrà conseguenze disastrose per l’economia cinese.”

Ha aggiunto: “la Cina è una gigantesca bolla finanziaria. Questo mette paesi che basano la propria economia sull’esportazione di materie prime come Australia, Canada e Nuova Zelanda a rischio diretto. Ma la prossima grande crisi cinese avrà ripercussioni significative in altri mercati emergenti, che subiranno una contrazione di liquidità e investimenti. La gravità degli effetti nel resto del mondo sviluppato, naturalmente, in parte dipendono dai tempi della crisi.”

In sostanza, l’opacità del sistema bancario cinese, gran parte del quale è parallelo a quello ufficiale – e in questo somiglia allo shadow banking che tanta parte ha avuto nella crisi dei subprime – fa si che sia complicato conoscere quale sia la reale esposizione al mercato.
Sappiamo però, che la crescita cinese è “drogata” dal fiume di liquidità che il politburo, a seguito della Grande Recessione, ha pompato nel sistema per evitare il collasso. Questo sostegno artificiale non è stato ancora tolto – il Partito è terrorizzato dall’evenienza che senza questo supporto l’economia possa sgonfiarsi e creare disoccupazione e malcontento – ed è alla radice della bolla immobiliare di proporzioni gigantesche che prima o poi è destinata ad esplodere. Con città fantasma che nessuno mai abiterà.

La crescita cinese è fortemente squilibrata – tutta incentrata su export e bolla investimenti/immobiliare – questo ha l’effetto di squilibrare anche l’economia mondiale a causa di un eccesso di produzione rispetto alla domanda. Causando l’impoverimento delle società occidentali attraverso l’importazione di questo “eccesso”. Gli effetti dell’esplosione della bolla cinese potrebbero, senza interventi in senso protezionistico, generare un’ulteriore eccesso di produzione da parte di una Cina alla ricerca di un modo per riempire il vuoto lasciato dalla bolla appena scoppiata.