Gli inglesi? Sempre più scemi

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Gli abitanti dell’Inghilterra di oggi sono più scemi dei propri concittadini dell’epoca vittoriana. O meno intelligenti, dipende se vedete il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno.

Il tempo di reazione – un marcatore affidabile nella misurazione dell’intelligenza generale – in Inghilterra è costantemente salito dall’epoca vittoriana da circa 183 millisecondi a 250 negli uomini, e da 187ms a 277ms nelle donne.

Il rallentamento dei riflessi negli inglesi equivale ad una diminuzione generale dell’intelligenza pari a 1.23 punti di QI per decennio. In totale, circa 14 punti di QI dal 1880 ad oggi.

I tempi di reazione indicano che la componente genetica dell’intelligenza generale – ovvero non influenzata da alimentazione o ambiente – che conduce al tipo di creatività e invenzione tipica dell’epoca vittoriana, è in costante diminuzione dal secolo scorso.

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Michael Woodley, che ha condotto lo studio pubblicato sulla rivista Intelligence di questo mese, ha identificato la tendenza confrontando i tempi di reazione di studi condotti da scienziati vittoriani rispetto a quelle effettuate negli ultimi decenni.

L’intelligenza degli inglesi è in calo probabilmente per un processo di selezione naturale inversa, ha spiegato. Le persone più intelligenti ora hanno meno figli, in media, rispetto ai decenni precedenti, mentre ci sono tassi di sopravvivenza più elevati tra le persone con i geni meno favorevoli.

La modernità pare privilegiare gli idioti, come ben evidenziato dallo stupendo film Idiocracy. Ovviamente guai a citare l’immigrazione e il fatto che questi “meno intelligenti” che fanno più figli, non sono mica inglesi. Oggi le popolazioni meno intelligenti sono supportate nell’allevamento dei propri figli dal welfare state delle società ospitanti: loro fanno figli, noi li manteniamo. E la società subisce un inesorabile declino intellettivo.

Sarebbe interessante uno studio del genere in Italia. Scommetto che l’imbecillimento dai primi anni ’90 ad oggi ha subito una “sorprendente” accelerazione.