Gestapo: invita congolese a tornare in Congo, indagato

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MACERATA – Il coordinatore provinciale di Forza Nuova a Macerata, Tommaso Golini, è stato iscritto nel registro degli indagati per il “temibile” striscione «Kyenge torna in Congo» affisso due notti fa davanti alla sede maceratese del Pd.

Secondo la Procura di Macerata, sarebbe lui l’autore del manifesto contro il ministro dell’Integrazione. Ieri la Digos, come la Gestapo o il Kgb degli anni buoni, ha perquisito la sede di Fn e l’abitazione di Golini. Nel suo garage gli agenti hanno sequestrato – udite udite e trattenete le risate – un vaso di colla fresca, un pennello, materiale vario di Forza Nuova e tre cellulari.Capito? Se tenete colla e pennello in un garage, vi indagano per “idee fondate sull’odio razziale, etnico e religioso in base alla Legge Mancino contro la xenofobia”. Si, Mancino, quello della telefonata con Napolitano sulla trattativa Stato-Mafia.

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Intanto, i clandestini africani con precedenti non puniti dai magistrati, girano allegri con i picconi.

Fuorioso Roberto Fiore: ««Forza Nuova ha dato mandato ai suoi legali di procedere per diffamazione e calunnia nei confronti di tutti coloro che in queste ore stanno infangando il buon nome del movimento. Nonostante ciò Forza Nuova non intende fare passi indietro. Anzi – conclude Fiore – nella giornata di domani a Torino e Ferrara scenderemo in piazza per difendere il popolo italiano da folli politiche immigratorie e antinazionali».

«Difendo il manifesto “Kyenge torna in Congo” di Macerata, è uscito dai nostri ambienti. La Kyenge dovrebbe tornare in Congo». Ha continuato Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, a La Zanzara su Radio 24. «Non capisco come abbia ottenuto la cittadinanza in America la sua richiesta sarebbe stata stracciata, perché il primo atto che ha commesso è quello di essere clandestina. Non la considero italiana e oltretutto viene da un ambiente di una famiglia poligama con 38 fratelli. Non è compatibile con la cultura italiana». «Dovrebbe tornare in Congo a fare una battaglia contro gli stupri in quel paese, lei rappresenta il Congo, la sua nazione è quella congolese. Vada a fare la Giovanna d’Arco lì»