Schio: aziende stufe, non basta la crisi, anche gli zingari

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SCHIO (VICENZA) «Sudiciume, fastidi, rifiuti e totale assenza d’igiene. Basta, non ne possiamo più dei nomadi che bivaccano in zona industriale dove noi dobbiamo lavorare». Non basta la depressione economica, le aziende di via Lago di Albano a Schio devono anche lottare contro il degrado e la delinquenza proveniente dal campo nomadi esistente nell’ampio parcheggio pubblico che costeggia tutta la strada nella sua lunghezza. «Nelle ultime due settimane i nomadi hanno continuato ad andare e venire – spiegano Antonella Ferrasin e Massimo Comparin della Rondo Srl, portavoce dei disagi di tutte le aziende – rendendo il parcheggi impraticabile: dappertutto rifiuti, escrementi umani, panni e tappeti stesi tra un albero e l’altro. Abbiamo perfino trovato delle siringhe. Inoltre continuavano ad importunare le persone che entravano ed uscivano dalle aziende, chiedendo soldi oppure offrendo letture della mano e perfino prestazioni sessuali. C’è poi anche un problema di sicurezza, dovuto all’utilizzo di bomboloni di gas, piazzati in mezzo al parcheggio, per cucinare o altro».
Solo mercoledì alcune roulotte sono state finalmente sgomberate dalla polizia locale del Consorzio Altovicentino, ma fino a quando? «Per noi è un disagio anche dal punto di vista dell’immagine. Magari arrivano clienti dalla Germania o dalla Svizzera e siamo costretti ad accoglierli con un accampamento davanti all’ingresso.» Dicono in coro.