Pd in frantumi, sabato il giorno dei “lunghi coltelli”

Vox
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Tutti contro tutti tra le rovine del Pd. Segretario cercasi. Non sono bastati incontri, riunioni, colloqui a oltranza a tirare fuori un qualunque nome che possa raccogliere i frammenti del partito dietro alla sua candidatura.
Nessuno vuole il timone lasciato da Pier Luigi Bersani.

Sono servite tre ore di riunione solo per stabilire le linee guida per arrivare all’assemblea di sabato: dai capibastone dei vari frammenti piddini saranno nominati alcuni saggi che tenteranno di indicare una “figura di garanzia”, a cui l’assemblea affiderà la guida del partito fino al congresso di Ottobre.

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Ieri sera Anna Finocchiaro ha tenuto a chiarire di non essere candidata, teme un “agguato”. Sebbene infatti la sua candidatura abbia diversi sostenitori, non sono sufficienti a contrastare l’asse tra i bersaniani e l’area dem che preme per il capogruppo alla Camera Roberto Speranza. Nelle ultime ore, però, una parte consistente del Pd starebbe pensando a Zingaretti, che così sarebbe un governatore part-time.

Questo è il partito che voleva governare l’Italia. Un partito che non riesce nemmeno a governare se stesso, e ha l’ardire di dire agli altri cosa è o non è giusto. Che ha imposto una congolese al governo e che vorrebbe lo Ius Soli.
Voi direte, “anche il Pd+L non è granché”, ed è verissimo: ma almeno uno straccio di segretario ce l’hanno, e uno che comanda anche. Tanto i politici, o hanno chi li comanda e li fa rigare dritto, o sono schegge impazzite, come le api senza la regina.