Choc a Milano: Islamici manifestano a favore dell’Imam terrorista

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Oggi al Palasharp di Lampugnano, durante la preghiera del venerdì della comunità islamica sedicente milanese, è andata in scena la protesta contro la possibile espulsione dell’imam terorrista. Una mobilitazione in difesa del leader spirituale della comunità islamica: Arman Ahmedi El Hissini Helmy, meglio e più brevemente noto come Abu Imad, fino a tre anni fa imam della moschea di viale Jenner.

Abu Imad è un terrorista internazionale, e sotto la sua guida la moschea milanese è diventa il centro di aggregazione e finanziamento dei combattenti del jihad. L’imam è nel carcere di massima sicurezza di Benevento dal quale sta per uscire. E i suoi fedeli non vogliono venga espulso e sono pronti a mobilitarsi perché torni a Milano.

Gli Islamici si preparavano da giorni a questo esempio di integrazione. É la prima volta infatti che gli islamici escono allo scoperto – evidentemente le nomine al governo e ai vertici istituzionali li rendono più sicuri – scegliendo di schierarsi apertamente in difesa di un proprio esponente inquisito per terrorismo, appellandosi al ministro congolese e alla presidente delal Camera. Altre volte aveva vinto l’ipocrisia: nessuna presa di posizione o commento ufficiale. Ovviamente la polizia postale è impegnata a rintracciare i pericolosi critici della Boldrini, e non potrà indagare sul flusso web tra cellule terroristiche.

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Abu Imad è in carcere dal maggio del 2010. Prima era l’imam della cosiddetta moschea di Milano, dove aveva preso il posto di un altro “moderato” andato a morire combattendo in Bosnia. L’egiziano e la sua moschea avevano raccolto fondi e terroristi da mandare a combattere contro l’Occidente. In un bagno di follia multidemenziale, nel 2010 gli era stato concesso asilo perché in Egitto era ricercato per un progetto di attentato al presidente Hosni Mubarak. Pensate cosa è la nostra giustizia.
Asilo politico ai terroristi e galera ai blogger. Altro che Egitto.

Ora però Mubarak è in carcere, e al Cairo comandano gli amici estremisti dell’Imam, quindi decade la motivazione dell’asilo che gli è stato revocato. All’uscita dal carcere verrà direttamente trasferito in un Cie – finché la congolese non abolirà la legge Bossi – in attesa che scatti l’espulsione. Contro l’espulsione dell’imam terrorista manifestano gli islamici residenti a Milano.

Hanno bisogno di uno che coordini le loro “azioni” per Allah!




Un pensiero su “Choc a Milano: Islamici manifestano a favore dell’Imam terrorista”

  1. IMAM viene da AMAMA che in arabo significa STARE DAVANTI . Quindi chiunque sia musulmano (scusate MAOMETTANO) può ‘stare davanti’ a quelli della sua religione e dirigere la preghiera. NON è un non è ne nemmeno l’equivalente di un pastore protestante. Non ha quasi mai fatto degli studi teologici seri e se li ha fatti, specie quelli che vengono in Italia, li ha fatti, nel migliore dei casi, i nelle ‘madrassè’ dove ha imparato, diciamolo con realtà , il Corano a ‘pappagallo’ a forza di bacchettate sulle mani. Nel peggiore li ha fatti imparando ad interpretare lesure del Corano, secondo uno spirito acritico, ottuso che alla fine porta all’estremismo ed al terrorismo!

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