Boldrini ordina, magistrati eseguono: è caccia a chi la critica sul web

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Mentre la presidente della Camera chiede una legge per censurare Internet, i magistrati scattano subito sull’attenti. E la solita procura di Roma apre un fascicolo sulle minacce subite da Laura Boldrini e sulle foto osè di una sua sosia (già rimosse dalla polizia postale) apparse sul web.

L’ipotesi di reato su cui stanno indagando il pm Luca Palamara e il procuratore aggiunto Nello Rossi è di minacce, diffamazione e violazione della privacy. I magistrati, dopo aver ottenuto la loro rimozione dalla rete, stanno ora cercando di risalire agli autori di messaggi offensivi e fotografie.

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Chissà se hanno fatto lo stesso per tutti i fotomontaggi, piuttosto volgari, di B. o di altri personaggi politici o comunque pubblici. Che vi sia una “relazione” tra una parte politica e certa magistratura – uniti dal fanatismo – è evidente.

Si attendono migliaia di perquisizioni notturne ai danni di normali cittadini. La Corea del Nord è qui.

La tempistica è piuttosto sospetta. Boldrini parla, Repubblica pubblica e la procura indaga.




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