Duomo Milano, guglia restaurata da “naziskin”: scandalo, anatema, infamia

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Qualche anno fa, la Veneranda fabbrica del Duomo ha lanciato la campagna “Adotta una guglia” per restaurare le celebri “appendici” verticali del Duomo di Milano. All’iniziativa ha aderito un’associazione identitaria – Lealtà e Azione – che ha finanziato il restauro della guglia di San Vittore.

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Come per gli altri benefattori, l’associazione culturale ha potuto imprimere il suo simbolo – una spada con la scritta Italia – alla base della guglia. Nulla di strano, almeno per le persone dotate di un normale intelletto. Quindi non per i fanatici di Repubblica, che su mandato dell’elusore fiscale con residenza in Svizzera, si è lanciata in una campagna denigratoria contro i responsabili del Duomo di Milano, tutto perché l’associazione Lealtà e Azione sarebbe composta – secondo il giornale milanese – di Naziskin.

Per Repubblica le moschee nelle chiese vanno bene, ma una guglia restaurata da un’associazione non xenofila è un’infamia. Valli a capire. Cosa suggerisce, Repubblica, di “abbattere il Duomo” ormai reso impuro dal restauro di pericolosi estremisti? Magari per fare spazio ad un bel centro commerciale provvisto di moschea, in pieno stile modernità multiculturale?
Oppure, un bell’esorcismo laico praticato da Don Gallo con l’accompagnamento di un Imam scelto a caso per liberare il Duomo dal pericoloso “germe estremista”?