Vergogna in Francia: carceri sporche d’urina e vomito, per chi manifesta a favore della famiglia

Vox
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Vi abbiamo già parlato delle manifestazioni oceaniche che negli ultimi tempi si sono avute in Francia, per tentare d’opporsi al disegno di legge fortemente voluto dal “Potere”, su “nozze e adozioni gay”.

Quello che ancora non avevamo riferito, è la dura repressione che viene perpetrata ai danni di chi osa opporsi ai disegni dei vari oligarchi.

Il 14 Aprile, alcuni giovani che manifestavano, stando seduti in silenzio vicino alla sede del Parlamento francese, sono stati fermati dalla polizia e portati in prigione. Ma non finisce qui; la loro detenzione è infatti stata un incubo, durato un’intera notte.

Due di quei ragazzi sono Carol Ardent e Louis Jaeger,  e hanno testimoniato  il disumano modo in cui loro, e gli altri 65 giovani, sono stati trattati.

LA DETENZIONE <<Ci hanno presi e portati in queste prigioni. Tra di noi c’erano anche 24 ragazze, tutte  in una sola cella, ammassate fra manifestanti malate, scioccate, spaventate. Fra il vomito e le lacrime, tengono duro>>, racconta Carol.

Le celle, come testimonia Luois << sono stanze umide e piccole, pregne d’un odore di urina.  Entro in una di queste, una cella umida, untuosa, putrida. Una sala con delle panche attaccate ai muri, 20 metri quadrati più o meno, nella quale sono buttate 21 persone. La cella delle ragazze deve accoglierne 24, con delle tracce e l’odore del vomito come antipasto per le lunghe ore d’attesa in queste stanze umide e in cui regna un calore spossante. Le altre stanze tengono 14 (che non hanno abbastanza posto per stare tutti seduti) e 7 persone, rispettivamente. La respirazione e la condensa in uno spazio tanto ristretto rendono l’aria irrespirabile>>

 UN PO’ D’ARIA  Il calvario è durato l’intera notte, dalle 3 di notte fino alle 10 di mattino, << fino a quando, dopo 7 ore interminabili, un superiore fa aprire tutte le porte e ci permette di sederci nel corridoio areato: finalmente respiriamo. Un medico è venuto a visitare la cella dove sono ammassate le ventiquattro ragazze. Ha ordinato la loro evacuazione, tanto l’aria era irrespirabile e le condizioni di detenzione scandalose. Molto fortunatamente, lo stesso regime di aria pulita è applicato anche a noi>>.

In questa vergognosa detenzione, c’è un aspetto di particolare gravità; come spiegano i ragazzi:

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ORDINI SUPERIORI << I poliziotti che hanno effettuato l’arresto, sono i primi ad essere sorpresi del trattamento che ci hanno inflitto: preferirebbero occuparsi dei veri delinquenti>>; a questo proposito,  Louis è molto chiaro: <<Per uno dei poliziotti, la nostra detenzione ricorda dei momenti oscuri nella storia della polizia francese, per degli altri, si tratta di una vasta operazione politica. Un poliziotto mi ha chiaramente detto:  “Non abbiamo mai riservato un tale trattamento agli agitatori LGBT né mai messo in guardia a vista per così poco, quando questi manifestanti spesso e volentieri si sarebbero meritati dieci volte di più, visto il loro comportamento.

Ma non è partito da noi; gli ordini vengono dall’alto”>>.

Ecco come si è arrivati alla decisione dell’Assemblea nazionale di oggi. Non solo i milioni di francesi che manifestano contro la legge su “nozze e adozioni gay”, sono ignorati, ma rischiano anche dure detenzioni da regime di polizia. E’ l’ennesima manifestazione, di come nelle società occidentali, la maggioranza sia in balia della prepotenza di minoranze iper-attive, che si riuniscono in associazioni ( spesso finanziate da qualche “filantropo”), le quali prendono in ostaggio le zone del potere.

Logicamente, nulla su questa detenzione politica, verrà detto sui media di distrazione di massa; troppo impegnati come sono nell’esultare per il varo della legge, e nello spiegarci quanto dobbiamo prendere esempio dalla nazione francese, che sta divenendo sempre più “libera e civile”.

Sono troppo servi e pieni di interessi da difendere, per scrivere che in realtà sta accadendo l’esatto opposto.