Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, deve trovare nuove risorse per il finanziamento della cassa integrazione. Cerca oltre 1 miliardo di euro.

“Non so – dice – se i tempi che abbiamo a disposizione prima dell’esaurirsi delle risorse per la cassa integrazione siano ancora più stretti di quelli da me richiamati nei giorni scorsi”, ma “sono pienamente consapevole del problema”.

La cassa integrazione deve essere “l’emergenza”, non una porta girevole attraverso la quale molte grandi imprese – la Fiat ad esempio – scaricano sulla collettività i costi della propria crisi. E per fare ciò si deve permettere all’economia di ripartire attraverso il taglio delle tasse e l’uscita dall’euro. Altrimenti non basteranno tutti i soldi del mondo a finanziare la cassa integrazione, perché ci saranno più cassintegrati che lavoratori.

Nel frattempo si potrebbe diminuire la “platea” dei cassintegrati risparmiano circa il 20%, escludendo gli immigrati: l’immigrato senza lavoro deve tornare a casa. E poi: abbiamo oltre 5 milioni di disoccupati e sottooccupati, e abbiamo 5milioni di immigrati. Cosa farebbe una famiglia che ha un negozio e il figlio disoccupato, darebbe lavoro ad un estraneo o al proprio figlio? Diamo il lavoro degli immigrati ai disoccupati italiani. E’ rassista? Non importa, è giusto.