Dopo il voto a pagamento nelle primarie del Pd ora è il M5S a fare la corte agli Zingari “residenti” a Roma.
Il candidato a Sindaco della capitale dei grillini De Vito ha infatti una “grande” idea, che non è nuova nel movimento di Grillo: affidare la raccolta di una certa tipologia di rifiuti agli ospiti dei Campi Nomadi.
Secondo il “nuovo che avanza” gli Zingari sono infatti una risorsa. Ci dice infatti – dati suoi che non possiamo smentire ma nemmeno confermare – che una famiglia rom a Roma riesce a recuperare dalla spazzatura circa 700 – 800 chili di metalli a settimana che poi rivende.
In pratica – secondo lui – molti dei beni destinati alla discarica, i rom li ripescano dai cassonetti e li reimmettono in commercio. E poco importa che questi “beni” potrebbero essere pericolosi, secondo lui la cosa andrebbe estesa e istituzionalizzata affidando ufficialmente agli Zingari il compito di “rovistare nei cassonetti”. Deve essere un esempio della “decrescita felice” tanto amata dai grilli.
Il personaggio arriva addirittura a fare l’apologesi del Metropoliz, ex stabilimento per la produzione di salumi a Roma sulla via Prenestina dove vivono – occupandolo abusivamente – una cinquantina di famiglie extracomunitarie di cui 23 nuclei rom.
Per lui quello è un “esempio da seguire ed estendere”, e poco importa che da lì si sprigionino nella zona fumi tossici proprio a causa del trattamento che questi individui fanno dei materiali ferrosi. Non è un problema per il candidato grillino. Già che ci siamo, potremmo far “trattare” dagli Zingari anche le scorie nucleari.
La sola idea di rendere legale una cosa illegale solo perché non si è stati in grado di fermarla – perché non si ha la volontà di fermarla – è criminale. Come è criminale pensare di affidare agli individui dei campi nomadi il recupero di rifiuti i cui scarti, poi, vediamo accumularsi nei dintorni degli stessi campi con grave danno ambientale alle zone interessate. Ma quando ci sono di mezzo i “fratelli rom”, l’ambiente non conta.
I grillini ci devono spiegare come si può essere contrari agli inceneritori – e può anche essere giusto in taluni casi – e poi uscirsene con una panza come quella di De Vito: lo sa, il signorino, che i fumi sprigionati dalle plastiche – metodo utilizzato dai Rom per dividerla da materiali come il rame – generano diossina e sono nocivi? Centinaia di volte più nocivi di qualsiasi inceneritore? E lo sa che nei dintorni dei campi nomadi, benché la cosa venga taciuta dai media, l’incidenza di tumore ai polmoni è sopra la media?
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