Riserve auree a rischio: chi le controlla?

Vox
Condividi!

La vendita delle riserve auree di Cipro dovrebbe contribuire alla copertura di qualsiasi perdita della liquidita’ di emergenza che la Bce, attraverso la banca centrale cipriota, ha fornito alle banche del Paese. Lo ha detto a Dublino il presidente della Bce Mario Draghi, precisando che spetta alla banca centrale locale decidere sulle riserve auree.

Secondo Draghi, le riserve auree di un paese sono di proprietà della Banca Centrale, quindi, delle banche che la controllano e non del popolo. Questa è la visione dei banksters ed è un assaggio di quello che potrebbe accadere in Italia a breve.
Sarà la Banca d’Italia a decidere del nostro oro, o sarà il popolo attraverso i propri eletti?
Quando Draghi ordinerà alla Banca d’Italia di “mettere a disposizione le riserve auree”, chi sarà a decidere?

La contraddizione di una riserva aurea nazionale di proprietà di una Banca Centrale che è una banca privata priva di controllo politico è oggi, e sarà ancora di più a breve, il terreno di scontro sul quale battersi.

Vox

Ricordiamo la battaglia in atto tra Ue e Ungheria, per la volontà del paese magiaro di mettere la propria banca centrale sotto il controllo politico, togliendola dal controllo della Bce. Si gioca tutto su questo.
I banchieri centrali, rappresentanti di una oligarchia globale finanziaria, non vogliono perdere il potere che esercitano attraverso il controllo delle banche centrali. Potere enorme.

Il parlamento dovrebbe immediatamente approvare una legge con la quale la Banca d’Italia passa sotto il controllo democratico degli eletti. Perché i grillini non si occupano di queste cose, invece di gay e stupidaggini varie. Paura?
Paura ben riposta, perché chi osasse andare allo scontro con le lobbies bancarie toccandole sul terreno della sovranità monetaria – un vero scontro, non finto – verrebbe probabilmente suicidato.

C’è una ricetta immediata da applicare per proteggere le nostre riserve auree dalla voracità degli eurofanatici: passare – con quello che sarebbe un semplice atto contabile – la riserva aurea stimata in circa 110 miliardi di euro sotto il ministero del tesoro in cambio di titoli del debito pubblico che la Banca d’Italia procederebbe ad annulla immediatamente. Otterremmo due risultati in uno: il nostro stock del debito si ridurrebbe di circa il 7% hic et nunc, diminuendo anche gli interessi che paghiamo per “onorarlo”, e l’oro passerebbe sotto il diretto controllo pubblico. Questa cosa delle riserve auree sotto il controllo diretto di banche centrali che sono banche private ha da finire.