L’idea dei saggi: “stupratori non in carcere ma ai domiciliari”

Vox
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“Per contribuire al contenimento di un sovraffollamento carcerario ormai insostenibile occorre trasformare in pene principali comminabili dal giudice di cognizione alcune delle attuali misure alternative dell’esecuzione, come l’affidamento in prova e la detenzione domiciliare”. Tradotto dal “saggese”: stupratori ai domiciliari. Come se le peno odierne fossero “pesanti” e non già oggi ridicole.

Lo sottolinea la commissione dei saggi, nella relazione consegnata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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I saggi propongono poi “un ampio processo di depenalizzazione di condotte che possono essere meglio sanzionate in altra sede; l’introduzione su larga scala di pene alternative alla detenzione”. Insomma, liberalizzare la criminalità che del resto muove l’economia: se ti rubano il pc poi te ne devi comprare un altro. Questo nel mondo dei “saggi”.

Ci volevano dieci diversamente saggi per partorire l’ennesima idea criminale. Ovviamente spedire i criminali stranieri da dove sono venuti, bloccare l’immigrazione che è la ragione principale del sovraffollamento carcerario questo no, sarebbe razzista. Non di meno, sarebbe giusto.