Le emergenze della Corte Costituzionale: matrimoni gay e cognome paterno

Vox
Condividi!

Oggi i parrucconi non eletti ma nominati della Corte Costituzionale – un’accozzaglia di legulei – ha accusato il Parlamento di non raccogliere le indicazione che gli ermellini spesso mettono nero su bianco e “ordinato” di dare esecuzione alle stesse.

E’ l’ennesimo attacco delle magistrature alla democrazia. Il sistema italiano è totalmente ostaggio di una serie di burocrazie di nominati senza legittimità popolare: si va dalle authority alle varie corti di giustizia italiane e sovranazionali, dalla Ue ai centri di potere ecclesiastici per arrivare alla Corte Costituzionale.
Una democrazia non è tale, se incrostata da queste che sono oligarchie che vogliono imporre alla popolazione quella che è la loro agenda.

“Da parte della Corte sono arrivati molti inviti a cui è spesso accaduto che il parlamento non abbia dato seguito”. Nel corso di una conferenza straordinaria sull’attività 2012 della Consulta – attività vergognosa – il presidente Franco Gallo ha osato criticare le Camere per non aver riconosciuto i diritti ai gay sollecitando a lavorare per “regolamentare la materia nei modi e nei limiti più opportuni”.

Incredibile. Il personaggio andrebbe messo sotto processo e la Consulta andrebbe sciolta. In realtà, in una democrazia compiuta, la Consulta non dovrebbe nemmeno esistere, perché in una democrazia le leggi le sceglie il Popolo, e non quindici vegliardi nominati e dipendenti da una parte politica ben definita. La Corte Costituzionale è il luogo dove l’estrema sinistra, che è microminoranza nel paese tiene in ostaggio la maggioranza.

Vox

Poi il presidente della Consulta, dopo essersi sovraesposto politicamente, se ne esce con una frase quantomeno fuori tempo: “una sovraesposizione politica delle Corti che alimenta, come talvolta è accaduto, le accuse di ‘politicizzazione’ nei casi in cui le sentenze non corrispondano alle aspettative di talune forze politiche o dei più influenti gruppi di interesse”. Le accuse? E’ evidente la politicizzazione delle Corti, evidente a chiunque non abbia assunto droghe.

La realtà è che i parrucconi della Corte hanno una loro idea di società – idea minoritaria nel paese – che vogliono imporre : “due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di ottenere il riconoscimento giuridico, con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione”. In base a cosa? In base a quelle che sono le idee di quindici mediocri legulei.
Ma il presidente della Consulta si occupa anche di cose apparentemente meno importanti come la legge atavica che “prevede l’attribuzione al figlio del solo cognome paterno” perché, secondo il suo bizzarro pensiero, costituirebbe “un retaggio di una concezione patriarcale della famiglia”. E qui arriviamo: vogliono sovvertire l’ordine naturale delle cose. Sono l’avanguardia dell’entropia. O meglio: sono la “retroguardia”, perché rappresentano un’ondata culturale già scomparsa nella società. Sono desaparecidos sessantottini sopravvissuti a se stessi.

E subito miss 2% – altra rappresentante della microminoranza – coglie la palla al balzo: “Nella relazione di Gallo ci sono richiami su cui tutti dobbiamo riflettere – ha commentato la presidente della Camera Laura Boldrini – c’è un lavoro che non è stato portato a termine e io lavorerò per riprenderlo”. Lavoro e Boldrini sono due parole che insieme non stanno.

L’emergenza sono i matrimoni omosessuali, togliere il cognome paterno e dare la cittadinanza agli immigrati, non le famiglie italiane – quelle vere – distrutte dall’eurofanatismo. E il motivo è evidente: sono tutti tasselli per disaggregare la società e dominarla meglio.

Qualunque opera di rinascite e rinnovamento del paese non può prescindere dalla cancellazione della Corte Costituzionale.




2 pensieri su “Le emergenze della Corte Costituzionale: matrimoni gay e cognome paterno”

  1. I “parrucconi” gerontocrati della cosiddetta ” Corte Costituzionale” che vivono non nella realtà viva e cruda della gente comune che non riesce ad unire pranzo con cena, né delle aziende che falliscono, né dei giovani ricercatori che fuggono per il nepotismo che impera nella ricerca e nelle università, né delle emergenze di invasione da parte dei popoli africani che non vedono l’ora di vivacchiare molto bene nel nostro Paese, si attengono solo allo “spirito” della Legge, e non ai risultati pratici. E’ logico che devono fare per questo dei ragionamenti astrusi degni dei bizantinismi degli ultimi tempi dell’Impero Romano Bizantino per dimostrare le loro assurde tesi. Cari “saggi” forse non vi rendete conto che uscendo dalle vostre aule deprimenti e salendo nelle vostre “auto blu” per tornare ai vostri studi di avvocato o di commercialista esiste il mondo reale e non quello dei codici polverosi e delle leggi fatte per non essere applicate? Se affermate che famiglia quella vera, quella che crea nuovi figli, futuri elementi della società e dell’economia, debba essere degradata al rango di unione omosessuale sterile,e che una nascita di un uomo da parte di due esseri di sesso diverso sia equiparabile alle nascite programmate in provetta o in uteri in affitto, o che un bambino venga consegnato ad una coppia ‘omologa’ in adozione, significa che stiamo veramente agli ultimi tempi!

I commenti sono chiusi.