Cipro deve trovare altri 5,5 miliardi, una somma pari ad un terzo del PIL annuale dell’isola, senza alcun aiuto supplementare da parte dell’Unione Europea e del FMI. Il prelievo forzoso dei depositi bancari non è bastato. Non è bastato nemmeno depredare le riserve auree dell’isola pari ad oltre 400 milioni di euro. L’eurofanatismo è un pozzo senza fine.
L’onere finanziario aggiuntivo spingerà Cipro in un avvitamento depressivo in stile greco portando il totale del costo sostenuto da Cipro nel proprio “salvataggio” a più del 135% del PIL.
I gangsters ministri delle finanze della zona euro, riuniti a Dublino, hanno detto a Cipro che non ci sarà un aiuto supplementare per poter raccogliere i € 13 miliardi di cui la piccola isola ha bisogno per accedere poi ai € 10 miliardi di prestiti UE-FMI.
Nonostante l’accordo del mese scorso, la troika Ue ora stima che i costi del “salvataggio” che somiglia sempre di più ad una carneficina sociale di Cipro è in realtà 23 miliardi di €, oltre 5 miliardi superiore a quanto preventivato.
La Germania ha insistito sul fatto che non vi può essere alcun dubbio che l’importo in più per salvare Cipro, un’isola che molti tedeschi considerano come un paradiso del riciclaggio di denaro sporco russo, deve essere sborsata da Cipro stessa.
Ad aumentare l’umiliazione per Cipro, Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, ha scritto una scandalosa lettera a Nicos Anastasiades, il presidente cipriota, ordinandogli di bloccare i parlamentari eletti dal popolo dal criticare o indagare la banca centrale cipriota.Le banche devono essere intoccabili.
Panicos Demetriades – nomen omen – il capo della banca centrale di Cipro è stato accusato da molti sull’isola per il collasso del settore bancario cipriota e la chiusura della seconda banca più grande del paese.