Consiglio d’Europa ordina all’Italia: “Date le case popolari agli Zingari”

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L’Italia viola “i diritti della popolazione rom”, no non ridete, lo dice il rapporto compilato da Nils Muiznieks, uno dei soliti mangiapane a tradimento dell’eurocrazia.Lui è il commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, un ente inutile e dannoso.

In Italia ci sono circa 170mila Zingari, a cui si aggiungono quelli non censiti, si calcola che soltanto a Roma, il mantenimento di una famiglia rom di cinque persone costi ai contribuenti italiani circa 2300 euro al mese. E in questo non sono ovviamente compresi i danni che questi “ospiti” fanno. Né i furti e il degrado che portano con loro.

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Alterato per la scelta del Comune di Roma di escludere chi, come i Rom, vive di espedienti e furti, dalle graduatorie per le case popolari, questo commissario “ordina” ai Comuni di applicare la strategia nazionale per l’inclusione dei rom e dei sinti approvata dal ministro Riccardi nel 2012. Come vi permettete, voi eletti dai cittadini, di rifiutare una strategia ideata da un nominato come Riccardi?

La cosa più importante, dice il Commissario, è mettere in atto un “ampio spettro di misure utili per l’alloggio, l’istruzione, il lavoro e la salute. Ma è cruciale che riceva dei fondi e che sia realizzato.”
Insomma, che importa se gli Italiani si suicidano perché poveri, servono fondi per gli Zingari. Loro si, meritevoli di aiuti comunali. E poi: “Gli italiani, come gli europei, continuano a ignorare l’identità, la cultura e la storia dei rom e dei sinti”. La fantomatica cultura Rom e Sinti.

E poco importa che recentemente la guardia di finanza abbia scoperto che gli Zingari possiedono folli quantità di denaro. Secondo questo parassita che ama i parassiti, è tutta una questione di “stereotipi”.




3 pensieri su “Consiglio d’Europa ordina all’Italia: “Date le case popolari agli Zingari””

  1. Ho deciso di farmi crescere dei baffoni alla Stalin, scurirmi la faccia , mettermi un dente d’oro e un cappellone da cow boy. Mi cancellerò dalla partita IVA come artigiano, Comprerò una vecchia Mercedes con targa rumena così niente tassa circolazione e assicurazione, e una roulotte sfasciata (affitto risparmiato) . Userò come profumo ‘EAU de FOGNE’ , Farò allungare le gonne, con balze a fiori, alla mia compagna di vita e la manderò in Parrocchia a farsi dare scarpe e vestiti usati e zainetti per i miei figli. A questi on li manderò più a scuola ma li piazzerò, la grande in t_shirt e jeans e ballerine ai piedi sulla metro a suonare l’armonica. Il piccolo con mamma davanti ai supermercati o ai mercati rionali a chiedere l’elemosina La domenica naturalmente tutta la famiglia davanti alle porte di una delle tante basiliche della città. Cambierò il mio nome aggiungendoci un _IDU finale ( ad es Mikelidu). Naturalmente piazzerò la roulotte e la Mercedes in un campo abusivo. Imparerò, ma per mestiere lo so già fare,a usare i frullini elettrici per aprire le porte blindate dei casolari in campagna, ma cercherò solo oro e gioielli.. Per il rame delle grondaie e dei cavi e per i tombini di ferro mi aggregherò agli altri del campo: non è mai troppo tardi per imparare !. A mio padre gli farò crescere la barba , gli metterò il mio vecchio el cappotto militare fatto diventare un po’ lercio ad arte , e con un paio di ciabatte ai piedi senza calze, e il cappello scuro sfondato in mano, lo manderò ai semafori a mendicare. Mia madre e mia zia col viso ben coperto le manderò, con una scatoletta di cartone con dentro un santino di Papa Giovanni ( uno qualsiasi dei tre) e un rosario al collo, a accosciarsi sui marciapiede del corso principale della città. Alla fine andrò a protestare davanti al Comune assieme a tutti gli altri del campo, e griderò che “mia cultura ha dirittu esistere come dici Signuraa Bildrini lei sì che multu brava” . Sta a vedere che questa benedetta casa popolare che mi spetta da almeno dieci anni, essendo in graduatoria stavolta me la danno!

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