Israele: in Costituzione la definizione di ‘Stato nazionale del popolo ebraico”

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Nuova svolta identitaria in Israele, dove verrà direttamente inserito nella Legge Fondamentale, l’equivalente della nostra costituzione, il principio secondo il quale lo Stato di Israele è lo Stato nazionale del popolo ebraico.

Cade così l’ipocrisia di uno stato ebraico de facto, ma almeno formalmente aperto: qualcuno immagina un’Obama eletto in Israele? Gli Ebrei non sono così scemi da regalare la propria nazione all’ultimo arrivato, forse perché hanno dovuto combattere per averla.

La svolta nasce dal timore della crescente popolazione araba di Israle (il 20% del totale). E che questa possa snaturare l’identità etnica del paese.

La legge è frutto di un accordo tra Benjamin Netanyahu, il blocco Beiteinu e il partito ultranazionalista Casa Ebraica, che farà parte di una nuova coalizione di governo insieme a due partiti di centro.

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“Tale normativa non sarà visto come democratico per gli standard universali”, ha detto Tamar Hermann, un ricercatore senior presso la Democrazia Israel Institute. “Ma le persone che discutono per questo dire che fino a quando i cittadini non ebrei hanno diritti da un punto di vista individuale, è Kosher.”

Definirà inoltre in modo rigoroso bandiera del paese, emblemi e inno nazionale mentre richiede allo stato di promuovere l’insediamento ebraico in tutti i settori. Nessun requisito del genere viene applicato ad altri gruppi etnici.

I fautori sostengono che è volto a prevenire che Israele possa perdere la propria identità ebraica. I critici lamentano che questa legge mette l’identità ebraica di Israele davanti ai suoi valori democratici. Ma non può esistere una democrazia compiuta senza una forte identità etnica e una società omogenea.

Immaginate ora: “La repubblica italiana è lo Stato del popolo italiano”. Razzisti.