Buonismo terminale: “Non uccidete i miei stupratori”

Vox
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Quando si è poco perspicaci, lo si dimostra in tutte le occasioni. E allora è ovvio che chi crede di potersi comportare in India come se campeggiasse vicino Lugano, non può che essere affetto da scarso intelletto e buonismo terminale.
E allora, ecco che la campeggiatrice svizzera stuprata da un «branco» di Indiani, vicino a un villaggio del Madhya Pradesh, chiedere che i suoi stupratori «non siano condannati a morte». .

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In una lettera al governatore del Madhya Pradesh, la turista elvetica «ha espresso il suo forte desiderio per un processo veloce e perchè sia fatta giustizia» si legge. Tuttavia lei e il suo compagno hanno sottolineato che «agli accusati non dovrebbe essere inflitta la pena capitale».
La coppia ha inoltre promesso alle autorità indiane la loro collaborazione nel procedimenti giudiziario e a «comparire attraverso videoconferenza» durante il processo.

Se c’è una cosa positiva in questi paesi – probabilmente l’unica – è il poter, in certi casi, godere del privilegio della vendetta verso i propri carnefici. Privilegio che in Occidente abbiamo perso perché la nostra società è affetta da demenza senile. E lei cosa fa, la stuprano come un animale, e non li vuole vedere morti?