La resa: Cipro pronto all’esproprio dei depositi bancari

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Sembra che a Cipro – dopo le minacce della Ue –  la tassa di deposito, ovvero l’esproprio di parte dei depositi, sia di nuovo la “soluzione”. Durante la notte, la Troika BCE/EU/IMF ha rifiutato i piani per un fondo di solidarietà cipriota, specialmente uno basato sugli attivi dei fondi pensione e sui futuri ricavi della riserva di gas appena scoperta (il cancelliere tedesco Angela Merkel era ferocemente contraria).

Il piano di ristrutturazione del sistema bancario – che spieghiamo sotto – intanto ridurrebbe i soldi che Cipro deve raccogliere, di circa €2 miliardi.  Questo lascia ancora un buco da riempire di 3 miliardi di euro. 

E qui torna l’idea del “prelievo forzoso”.

Questi i punti essenziali del nuovo piano per annichilire definitivamente Cipro:

– Smembramento della Popular Bank di Cipro in una “bad bank” e in una “good bank”

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– Prelievo forzoso su tutti i depositi sopra i 100.000 euro di oltre il 10%

– Ferreo controllo del flusso di capitali su tutti i depositi e le banche

Passando al piano più in dettaglio, questo colpirà doppiamente i depositanti più grandi. Il piano essenzialmente sposta tutti i titoli tossici (sostanzialmente i debiti) in una bad bank, insieme con i grandi depositanti non assicurati (€ 100.000 +). Questi beni sarebbero poi “annullati totalmente” o venduti a grande sconto con i depositanti che pagherebbero il prezzo (prendendo perdite di circa il 40% dei loro depositi). Questo, insieme con la fusione della Bank of Cipro con la “good bank”, ridurrebbe i costi di ricapitalizzazione di €2 miliardi.

Così, i depositanti, oltre al prelievo forzoso, si vedranno ridurre il valore dei loro deposito di un altro 40% per effetto della “bad bank”.