PETA: gli animalisti-criminali che hanno ucciso 29.398 cani e gatti

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L’associazione PETA, paladina del veganesimo, ha ucciso dal 1998 un totale di 29.398 animali tra cani e gatti.
Lo scorso anno, il 90 per cento di cani e gatti tenuti nel canile presso la sede dell’associazione in Virginia, sono stati “eliminati”, la notizia è stata denunciata oggi.
PETA, nota per le campagne pubblicitarie spesso utili a starlette in declino in cerca di rilancio, ha “terminato” 1.647 tra cani e gatti solo lo scorso anno.

PETA si difende asserendo che gli animali eliminati presso il proprio centro erano ‘inadottabili’, e quindi l’eutanasia era l’alternativa “migliore”, un ‘male necessario’.
Secondo le statistiche 1110 gatti e 733 cani sono stati consegnati a Peta nel 2012, di questi 22 gatti e 108 cani sono stati trasferiti in un altro rifugio, due gatti e tre cani sono stati recuperati dai loro proprietari, mentre 1.045 gatti e 602 cani sono stati uccisi.

Justin Wilson, che ha indagato sullo scandalo ha detto: ‘Il gruppo animalista da un lato predica il suo programma di liberazione animale, mentre dall’altro firma la condanna a morte di oltre l’ 89 per cento degli animali domestici che ha nei propri centri o canili. E’ al di là di ogni ipocrisia.’
Tra i suoi numerosi progetti PETA incoraggia vegetarianismo e veganismo ed è contro la sperimentazione animale, ma poi non si prende cura degli animali che le vengono affidati.
‘Sembra PETA sia più dedicata alla ricerca di trovate pubblicitarie che a mantenere gli animali che ha in cura. Si preoccupano dei “diritti” di ratti e maiali, e uccidono decine di migliaia di animali domestici. E ‘tempo che il Commonwealth della Virginia riclassifichi finalmente PETA per quello che è. Un macello’. Conclude Wilson,

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Secondo PETA invece, la situazione è travisata e gli animali sono stati “eliminati”, perché non desiderati, malati, anziani, o aggressivi, o perché nessuno li voleva’. Giustificazione incredibile.

In un articolo del 2009 l’associazione si schierò contro i rifugi per cani abbandonati dove non viene praticata l’eutanasia.
Secondo PETA, in alcuni casi l’eutanasia è un male necessario e PETA è disposta a fare ‘il lavoro sporco della società’.
‘Fino a quando gli animali vengono ancora allevati appositamente e le persone non li sterilizzano, i ricoveri per animali e le organizzazioni come la PETA devono fare il lavoro sporco della società. Ovvero eliminare quelli in eccesso. L’eutanasia non è una soluzione alla sovrappopolazione, ma piuttosto una necessità tragica data la crisi attuale, ‘ha detto.

Insomma, questi pseudo-paladini degli animali si svelano per quello che sono: l’ennesimo business radical chic.
L’idea che migliaia di cani e gatti vengano eliminati perché considerati da PETA in eccesso, fa rabbrividire: pensateci la prossima volta che vede la loro solita patetica pubblicità.




Un pensiero su “PETA: gli animalisti-criminali che hanno ucciso 29.398 cani e gatti”

  1. Che la Peta sia un’organizzazione massmediatica pagata dall’alto é ovvio.
    Che le protagoniste degli show siano solo ochette in cerca di visibilità è altrettanto ovvio.
    ma è anche ovvio che per mantenere un cane si devono uccidere dozzine o centinaia di animali per nutrimento. Quindi forse l’eutanasia è la soluzione migliore.

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