La grande rapina cipriota: Unione Europea sull’orlo del baratro

Vox
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La decisione di espropriare risparmiatori ciprioti – anche i più poveri – è stata imposto da Germania, Olanda, Finlandia, Austria, e Slovacchia.

La Ue ha violato in un colpo il principio secondo cui i depositi bancari dei paesi dell’eurozona sono garantiti fino 100.000 euro, qualunque cosa accada, e nel fare questo ha messo le basi per un contagio verso il Portogallo.

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Ha dimostrato che la retorica della solidarietà europea è solo aria fritta, che ognuno deve fare per se e che le banche del nord europa, principali artefici del disastro in Irlanda, Grecia, Spagna, Portogallo e Cipro (in Italia la crisi ha un’altra genesi ed è differente da quelle degli altri paesi cosiddetti PIGS).
Il loro rifiuto di pagare – MA RICORDIAMOCI CHE ANCHE I CONTRIBUENTI ITALIANI HANNO PAGATO PER RIPIANARE LA SITUAZIONE GRECA E SI APPRESTANO A FARLO PER QUELLA CIPRIOTA CHE, RICORDIAMOLO, NE E’ SOLO IL TEMPO SUPPLEMENTARE DIRETTAMENTE CAUSATO DALL’EFFETTO DOMINO DEL PIANO DI SALVATAGGIO GRECO DELLO SCORSO ANNO – è del tutto comprensibile, in un certo senso – e se fossi un contribuente tedesco, non mi importerebbe di ingoiare queste perdite in nome dell’euro – ma poi i leader di questi paesi creditori non possono certo pretendere che i gli altri paesi continuino a farsi strangolare da quella che è in sostanza la “loro moneta”, rimanendo prigionieri di una situazione nella quale la Germania “ruba” mercati agli altri perché li ha “rinchiusi” nell’euro, e che il mondo creda che essi faranno tutto ciò che serve a tenere insieme l’eurozona. Ovviamente, non lo faranno. Anche se sono gli unici a goderne i frutti.
Prima questo è chiaro, meglio è. Prima prendono la giusta rotta di chiudere l’obbrobrioso esperimento dell’euro, organizzandone uno scioglimento ordinato e nel modo meno dirompente, e meglio sarà per tutti. Soprattutto per i paesi che non si chiamano Germania.

Abbiamo già visto la maschera della solidarietà dell’Unione europea scivolare un paio di volte, nei casi irlandese e spagnolo.
Ciò che è chiaro è che Angela Merkel non vuole rischiare la sconfitta alle elezioni di settembre, cedendo anche un solo voto ai socialdemocratici determinati a tenere alta la polemica sul salvataggio per “oligarchi russi, riciclatori di denaro ed evasori fiscali” a Cipro. Lei si prenderà cura dei suoi interessi politici – come è giusto che sia – tutto il resto è ipocrisia

Si tratta di un rapido movimento della storia. Il parlamento cipriota può buttare all’aria l’accordo – il voto è già slittato – sancendo de facto l’uncita dell’isola dall’euro e l’apertura di una crisi dalle conseguenze imprevedibili per l’euro e per l’unione politica della Ue. Sarebbe l’esito migliore, perché taglierebbe di netto la testa al mostro. Ma non avverrà, i politici non hanno mai il coraggio della Storia.
Probabilmente approveranno una “rapina” di minore entità dai depositi bancari dei cittadini poveri.