Magistrati bizzarri: il cambio di sesso non inficia il matrimonio!

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Il magistrato responsabile della bizzarra sentenza
Ovvio matrimonio di convenienza, ma il magistrato salva l’immigrato. Come sempre.
Il marito cambia sesso? Per il tribunale di Reggio Emilia il matrimonio è comunque valido. E’ quanto è stato stabilito con un’ordinanza del 9 febbraio: non si può estromettere un legame tra coniugi e di conseguenza la continuazione del matrimonio “solamente” – solo per la follia della magistratura italiana – perché il marito ha cambiato sesso, rimanendo all’anagrafe maschio. La sentenza è giunta in seguito al ricorso di un cittadino transessuale di origine brasiliana sposato, da circa sei anni, con una donna di cittadinanza italiana.

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Dopo le nozze l’uomo si è sottoposto alle operazioni per cambiare sesso e ha mutato i propri comportamenti, adottando delle sembianze femminili. La questura gli ha quindi negato il rinnovo del permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare: il brasiliano avrebbe contratto un’unione artefatta e il cambiamento di sesso ne è, per tutti ma non per il tribunale di Reggio, la prova. Dopo l’espulsione, il 23 novembre 2012, il transessuale si è rivolto al tribunale dove il giudice Annamaria Casadonte ha accettato la sua richiesta dichiarando legittimo il permesso di soggiorno. Con una bizzarra tesi sociologica: “La non infrequente ipotesi di soggetti che pur identificandosi nel genere opposto mantengano orientamento sessuale nei confronti dello stesso genere opposto; è, cioè, appurato che (…) possano avere in alcuni casi orientamento sessuale diretto nei confronti delle persone appartenenti non al genere da cui provengono ma al genere col quale si identificano”. Tradotto dal legalese: si veste e comporta da donna ma scopa lo stesso le donne. Quindi il suo pseudo-matrimonio con una donna è valido.
Quante se ne inventano i magistrati quando c’è da proteggere i loro amici immigrati.

Il transessuale, inoltre, non ha mutato il genere sessuale sulla carta d’identità: quanto basta, secondo la sentenza, per ritenere ancora valido il matrimonio e per non sciogliere il vincolo familiare. Inoltre, secondo i testimoni, la convivenza tra i due consiste in un rapporto affettivo evidente ed intenso. Il menage quotidiano, conclude poi il giudice, non dovrebbe interessare troppo la questura perché “ogni ulteriore indagine sui sentimenti dei coniugi, sulla loro relazione, appare poco compatibile con la tutela che la Carta Costituzionale all’articolo 29 assicura ai coniugi nel matrimonio”. Tranne nel caso, esimio – eufemismo – magistrato, nel caso in cui tra i coniugi sia in atto un accordo criminoso per garantire ad uno dei due di violare la legge fingendo qualcosa che non esiste. In questo caso un matrimonio fasullo che consente al brasiliano/a di rimanere in Italia contra legem.




Un pensiero su “Magistrati bizzarri: il cambio di sesso non inficia il matrimonio!”

  1. Pur di affossare l’Italia interpretano in modo bizzarro qualsiasi cosa, le istituzioni sono come metastasi cancerogene distruggono tutto presto tutto imploderà e allora vedremo chi gli passa lo stipendio a questi signori.

I commenti sono chiusi.