Non Habemus Papam: il Papa se ne va e ci lascia soli

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“Non sono più pontefice, ma solo un semplice pellegrino”. Così il Papa ha salutato i fedeli dal palazzo di Castel Gandolfo, dove è giunto nel pomeriggio intorno alle 17.30, dopo aver lasciato il Vaticano in elicottero un quarto d’ora prima. Circa 10mila persone lo hanno salutato sulla piazza di Castel Gandolfo, che è esplosa in un fragoroso applauso quando si è affacciato. “Grazie di cuore, cari amici – ha detto ancora – sono felice di essere con voi”.

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Con queste parole, il Papa abbandona il gregge e si ritira a vita privata. Dalle otto di questa sera la sede sarà “vacante”, è la prima volta dopo secoli che questo accade non, per morte del vicario di Cristo, ma per “rinuncia”. Una rinuncia le cui motivazioni è difficile accertare. Ma sicuramente una rinuncia che avviene in un momento storico nel quale le forze del relativismo stanno scuotendo le fondamenta stesse della civiltà europea: matrimoni omosessuali, adozioni, aperture all’immigrazione islamica.
E in questo attacco frontale alla tradizione, la guida spirituale europea – perché questo è il Papa – se ne va. Abbandona la lotta. Come un generale che lascia l’esercito al proprio destino, nel momento dell’assalto nemico.

Da stasera “non habemus papam”, la lotta contro il nichilismo decadente proseguirà senza generale. La resa non è contemplata.