TREVISO – «Me lo ricordo il Duce. Avevo 9 anni, montavo la guardia alla Gioventù italiana del Littorio, il cuore mi batteva forte, e poi lui arrivò per inaugurare l’aeroporto. C’era una folla oceanica!».
«Vorrei vederlo chi non dice che ha fatto anche cose buone». E Gentilini cita «le paludi pontine, la gioventù, le pensioni», poi un giudizio su Stalin, «ha sbagliato in maniera eclatante… ma anche quello lì, Stalin, probabilmente fece cose buone».
Il vice sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini dice di sentirsi forte della sua candidatura come primo cittadino della Marca alla prossima tornata elettorale grazie alle «ovazioni» con cui è accolto «ovunque». E precisa: «Col cacchio che mi ha scelto il Maroni o il Bossi».
«I Tosi, i Bitonci, hanno sposato il mio Vangelo, ordine, disciplina, rispetto delle leggi, ma come ha ben detto il Maroni, il numero uno son mi».
E poi su Mussolini: «Me lo ricordo il Duce. Avevo 9 anni, montavo la guardia alla Gioventù italiana del Littorio, il cuore mi batteva forte, e poi lui arrivò per inaugurare l’aeroporto. C’era una folla oceanica!».
«Vorrei vederlo chi non dice che ha fatto anche cose buone». E Gentilini cita «le paludi pontine, la gioventù, le pensioni», poi un giudizio su Stalin, «ha sbagliato in maniera eclatante… ma anche quello lì, Stalin, probabilmente fece cose buone».