Radicali esclusi nel Lazio: “troppe donne in lista”

Vox
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ROMA – Troppe donne nel listino: è questa la motivazione per l’esclusione della lista dei Radicali dalle regionali nel Lazio. «L’ufficio elettorale centrale ha confermato l’esclusione della lista Amnistia, Giustizia, Libertà dalle elezioni del Lazio» dice il candidato presidente della lista, il radicale Giuseppe Rossodivita.

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Così i cultori dell’indifferenziazione sessuale, i primi a battersi perché nello statuto regionale fosse inserito il ridicolo obbligo della parità numerica tra uomini e donne nelle liste, cadono sulla forca che essi stessi hanno costruito.
Si dimostra così la stupidità di queste iniziative post-sessantottine e moderniste basate su una errata concezione di parità: chiunque deve essere libero di candidarsi al di là che sia uomo o donna, e ogni imposizione e obbligo numerico è una limitazione al diritto individuale e di gruppo. La libertà politica si esprime candidando chi si vuole, saranno poi gli elettori a scegliere, ma imporre per legge una rappresentanza numerica su base sessuale (a quando numero minimo di trans, gay e immigrati?) è non solo incostituzionale, ma intellettualmente demenziale.
E ha poi come risultato, la candidatura di mogli, amanti, sorelle e figlie di.

L’esclusione è stata motivata, in un primo momento, per «parità non rispettata» tra i sessi: nel listino, infatti, erano presenti 5 donne e solo 4 uomini.