Il Prete ‘scafista’ all’Europarlamento: “Ci vuole un altro Mare Nostrum”

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Il prete eritreo che gestisce dalla Svizzera (con l’appoggio del Vaticano) l’ingresso in Italia via mare dei suoi connazionali clandestini, l’ormai famigerato ‘Padre Zerai’, era ieri nella sede del Parlamento Ue a Strasburgo, invitato dal gruppo Gue (Sinistra unita).

Proprio ieri, quando veniva votata una risoluzione idiota (ma fortunatamente inutile) sull’accoglienza.

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Ecco dunque la posizione di Zerai: “Io chiedo che L’Europa cambi rotta e pensi soprattutto a salvare le persone. Ci vuole subito un’altra operazione come Mare Nostrum; in secondo luogo bisogna aprire le ambasciate dei Paesi Ue in Africa per concedere dei visti umanitari e per i ricongiungimenti familiari. Terzo: occorre un vero programma europeo di reinsediamento dei profughi. All’ultimo summit infatti si è parlato di un’azione su base volontaria che interessi 5-10mila persone, ma solo nel 2014 ne sono arrivate 170mila”.

Capito? Lui ha chiara la situazione: trasferire l’Africa in Europa.

E’ dal 2003 che non cessa di importare africani: il suo numero di cellulare è conosciuto su tutta la costa nordafricana, è lui che contattano gli scafisti con i satellitari. Tutti lo sanno, anche la nostra magistratura. Che ha altri impegni.