Due giornaliste si sono finte turiste a Roma. Ma Roma non è più quella dei vitelloni invadenti ma romantici, è multietnica:
Ad un certo punto veniamo avvicinate da un anziano residente, si è preoccupato vedendoci in balia di quella ridda di commenti. “Non gli date retta, questa è gente pericolosa, qui c’è di tutto, Piazza Vittorio è un centro multietnico, ci sono parecchi delinquenti”. E poi, aggiunge, “fanno così solo perché siete donne, bel modo di rimorchiare”.
Non si possono chiedere indicazioni, meglio evitare. Domandiamo ad un gruppo di africani “dov’è il tabaccaio più vicino?”. Ci sentiamo rispondere da una mano che ci sfiora il braccio e siamo costrette ad allontanarci. Lungo via Giolitti due uomini stanno tirando cocaina sulla sella di un motorino, sono così concentrati che nemmeno si accorgono del nostro passaggio. Più in là, una comitiva di mediorientali ha occupato il marciapiede. Attraversiamo il branco, e ci viene offerta della droga. Non rispondiamo. E uno di loro sibila: “Allah akbar”. Adesso sì che abbiamo la pelle d’oca e non facciamo in tempo a tranquillizzarci perché sentiamo gridare. Sono grida disperate, quelle di una giapponese a cui è appena stato appena sfilato di mano un I-Phone. Assistiamo al parapiglia, impotenti, mentre un anziano senzatetto urina sul cancello di Palazzo Massimo.
Pensate a normali ragazze/donne che da turiste, ma anche da pendolari e normali cittadine vivono questo scempio.
Qui ragazzi c’è solo da decidere una cosa: ci riprendiamo l’Italia o la lasciamo a loro? La risposta è ovvia, e al Pd non piacerà. Se la farà piacere. Costi quel che costi.