Magistrati bloccano fondi Lega: “Vogliono zittire il dissenso”

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“Si vuole mettere il bavaglio al dissenso”. È una risposta netta quella che il leader della Lega Matteo Salvini rivolge alla procura, in una conferenza stampa convocata a Montecitorio per rispondere alla decisione di bloccare i conti del movimento.

“Oggi succede una cosa mai successa in Italia, per mano di una parte della magistratura che prova a mettere fuori legge un partito che rappresenta milioni di cittadini”, picchia duro il leghista, dopo una sentenza che da oggi diventa operativa.

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“Si tratta dell’azione di una scheggia di magistratura: ora non ho disponibilità per pagare i palchi di Pontida”, accusa Salvini, dopo che la magistratura ha scelto per il blocco dei fondi, in una decisione su irregolarità dell’utilizzo di fondi pubblici da parte del partito, che risalgono all’era Bossi. Che sarebbe semmai l’unico responsabile insieme all’allora tesoriere Belsito.

“Non abbiamo in mano nessun provvedimento, nessun atto giudiziario. Ci hanno informato i vari direttori di banca che oggi ci hanno chiamato per dirci che venivano chiusi i conti correnti”. Lo dice l’avvocato Filippo Marcenaro che insieme al collega Stefano Cavanna assiste la Lega a Genova.

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“E’ strano – sostiene il legale – che abbiano chiesto e preso i soldi alle varie diramazioni locali della Lega e non alla Lega Federale che, secondo la tesi della procura, sarebbe il fruitore dei rimborsi elettorali. I magistrati dovevano casomai andarli a prendere lì e non dai conti locali. Adesso vedremo come agire e se fare ricorso al Riesame”.

Si avvicinano le elezioni, i referenti del partito al governo senza voto popolare iniziano ad agire.