Complici, Bergoglio promuove Gentiloni sui migranti

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Bergoglio promuove Gentiloni sui migranti, fatto il pieno di toy-boys

Il progetto di Bergoglio è evidente: prima li sbarchi, poi dopo un milione fai una pausa e rendi la loro permanenza sul territorio ‘eterna’.

Bergoglio, dopo il colpo in testa sulla papamobile, mostra apprezzamento per la linea del governo italiano non eletto sui migranti e sulla Libia.

“Un governo deve gestire questo problema con la virtù propria del governante, cioè la prudenza. Cosa significa? Primo: quanti posti ho. Secondo: non solo ricevere, ma integrare”, ha detto rispondendo ai giornalisti in volo dalla Colombia. E sulle condizioni dei migranti che restano in Libia, “ho l’impressione che il governo italiano stia facendo di tutto, per lavori umanitari, di risolvere anche problemi che non può assumere”.

Bergoglio ha già fatto il pieno. La Caritas è prenotata fino al 2019, anche per questo era necessario coordinare con il governo italiano una pausa: per dare il tempo di ‘integrare’ i giovani maschi africani nel territorio. Troppi tutti insieme avrebbe causato una rivolta, il flusso deve essere costante e ordinato perché le vittime non si rendano conto della loro fine.

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Francesco ha risposto anche ad un giornalista che gli chiedeva se in relazione alla linea meno sfavorevole della Chiesa italiana verso la politica del governo italiano sul blocco dei migranti in Libia si potesse mettere anche un suo pranzo in Vaticano, i primi di agosto, col premier Gentiloni.
“Prima di tutto l’incontro con il primo ministro è stato un incontro personale e non su questo argomento: è stato prima di questo problema, che è venuto fuori alcune settimane dopo. E’ prima del problema”.

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Possibile che si chieda al capo di uno Stato straniero, mantenuto con le tasse nostre, se approva o meno le politiche di un altro Stato? Siamo al servilismo. La Chiesa si occupi di anime.

Il progetto di Bergoglio è evidente: prima li sbarchi, poi dopo un milione fai una pausa e rendi la loro permanenza sul territorio ‘eterna’.

Ma la botta in testa gli ha fatto completamente perdere ogni inibizione. “Ho sentito di questa legge…”, attacca Trump per avere abrogato la normativa voluta da Barack Obama che legalizzava i clandestini minorenni stile Rimini: “Non la conosco bene, però staccare i giovani dalla famiglia non è una cosa che dà un buon frutto né per i giovani né per la famiglia”. E infatti Trump espelle tutta la famiglia. Fino ad ora sarebbe stato possibile, come a Rimini, entrare con un figlio per rimanere eternamente in Usa da clandestino.

“Questa legge – continua – viene dall’esecutivo e non dal Parlamento, se è così, ho speranza che ci si ripensi un po’, perché ho sentito parlare il presidente degli Stati Uniti che si presenta come un uomo pro life, e se è un bravo pro life capisce l’importanza della famiglia e della vita e va difesa l’unità della famiglia, quando i giovani si sentono sfruttati, alla fine, si sentono senza speranza. E chi la ruba? La droga, le altre dipendenze, il suicidio, che avviene quando vengono staccati dalle radici”. Secondo il Pontefice, infine, “è importante il rapporto con le radici, i giovani sradicati vogliono ritrovare le radici, per questo insisto sul dialogo tra giovani e anziani, perchè lì ci sono le radici, per evitare i conflitti con le radici più prossime dei genitori”. “Qualsiasi cosa che vada contro le radici – argomenta – ruba la speranza”.

Non basta, la nuova religione di Bergoglio è il Global Warming: “Mi viene una frase dell’Antico Testamento: l’uomo è uno stupido, un testardo che non vede”. Le parole di Papa Francesco sui cambiamenti climatici e i rinvii internazionali riguardo ai provvedimenti proposti sono state durissime. “L’unico animale del creato che mette la gamba sullo stesso buco è l’uomo, il cavallo e gli altri non lo fanno”, aggiunge il Pontefice stigmatizzando “la superbia e la sufficienza” nelle posizioni assunte da alcuni leader e opinionisti su questo tema. “E poi – continua Francesco rincarando la dose – c’è il dio tasca, tante decisioni non solo sul Creato dipendono dai soldi”. Quindi, conversando con i giornalisti, fa alcuni esempi che, secondo lui, dimostrano la gravità del problema dei cambiamenti climatici: “L’altro giorno è uscita la notizia di quella nave russa che è andata dalla Norvegia al Giappone e ha visto che il Polo Nord è senza ghiaccio. Poi – continua – è uscita quella notizia da un università sul fatto che ‘abbiamo soltanto tre anni per tornare indietro, al contrario (ci saranno, ndr) conseguenze terribili’. Ebbene – incalza ancora – io non so se è vero questo fatto dei tre anni o no, ma se non torniamo indietro, andiamo giù”. E ancora: “Tutti noi abbiamo una responsabilità morale, accettare, prendere decisioni, e dobbiamo prenderlo sul serio, credo sia una cosa molto seria. Ognuno ha la sua responsabilità morale, i politici hanno la loro. Che uno chiede agli scienziati, sono chiarissimi, che poi decida e la storia giudicherà sulle sue decisioni”.

Il Papa ricorda, poi, che il prezzo più alto dei cambiamenti climatici lo pagano i poveri. “A Cartagena – conclude – ho cominciato con una parte povera della città, dall’altra parte c’è la parte turistica… lusso, e lusso senza misure morali. Ma quelli che vanno di là non si accorgono di questo? Gli analisti sociopolitici non si accorgono? Quando non si vuol vedere non si vede, si guarda da una parte soltanto”.

Un po come vivere in Vaticano, mentre a Roma ci sono migliaia di Italiani senza casa. Quest’uomo è l’ipocrisia vestita di bianco.