Sbarcato in Italia è leader di ISIS, Abu Nassim al-Fezzani

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Abu Nassim, nome di battaglia Moez al-Fezzani. Già arrestato nel 2016, è tra i leader Isis a capo di una nuova offensiva in Libia.

Al-Fezzani, che ha assunto il nome di battaglia ispirandosi alla regione libica del Fezzan, è un tunisino nato a Tripoli. Ha vissuto in Italia dove era tra i principali reclutatori dell’Isis.

Milano: legami reclutatore ISIS con Moschee e Imam

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Sbarcò a Genova nel 1988 e andò poi l’anno successivo a lavorare come bracciante nei campi di tabacco di Casal di Principe. Migrante. Il contatto per iniziare il lavoro in questione lo aveva trovato alla stazione ferroviaria di Napoli, punto di incontro per gli immigrati ufficialmente in cerca di impiego. Dopo cinque mesi si spostò a Milano dove entrò in contatto con gli ambienti jihadisti “locali” per poi trasferirsi per un breve periodo dal fratello a Bolzano.

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Dove seguì la strada di molti nordafricani prima di diventare terroristi, lo spacciatore: “Vendevo hashish, poi sono diventato un uomo pio”, racconterà Fezzani ai magistrati milanesi, quando venne arrestato per la prima volta nel capoluogo lombardo con l’accusa di far parte di una cellula del “Gruppo salafita per la predicazione ed il combattimento”. Rimase in carcere fino al 2012. Poi venne liberato ma espulso dall’Italia poi perché considerato un ideologo dell’Isis. Perché noi espelliamo i terroristi islamici che dovrebbero marcire in carcere, non i clandestini. Così poi ce li ritroviamo qui.

Negli interrogatori davanti al giudice milanese confessò di essere uno dei colonnelli dello Stato islamico in Italia. Ma questo non è bastato a tenerlo dentro. E ora è libero di tornare, magari a capo di uno dei tanti sbarchi fantasma.