Delirante vicenda da Terontola, provincia di Arezzo. Un cittadino mette un piccolo manifesto in in una bacheca di sua proprietà. Badate bene: non pubblica, ma di ‘sua proprietà’. Ma questo non basta a tenerlo a riparo dalla psicopolizia, così in un blitz concertato tra vigili urbani, carabinieri e vigili del fuoco, gli sequestrano il pericoloso materiale e gli comunicano di essere sottoposto ad indagine in base alla legge Mancino.
Non fosse comico sarebbe tragico. E’ comunque il segno di un regime in putrescenza. Perché solo un regime putrescente sequestra libri, immagini e manifesti. E’ lo stesso panico in cui sono piombate le corporations e che vede i social network come Facebook inventarsi la storia delle ‘fake news’ per censurare i media indipendenti su mandato di Boldrini, la clandestina. Siamo ormai ai samizdat.