Rivolta islamica in ospedale Roma: libici devastano reparto

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Un intero reparto devastato. E’ il risultato della rivolta islamica di tre soldati libici ricoverati da qualche settimana presso l’ospedale militare del Celio a Roma. E’ la marchetta che dobbiamo pagare per avere la collaborazione delle varie fazioni libiche.

Ospiti del reparto ortopedia dell’ospedale militare del Celio, i tre militari libici appartenenti all’esercito di Tobruk, erano stati accolti nel nosocomio militare per essere curati, sulla base di un accordo vigente tra Italia e le fazioni libiche. I tre, sono tutti mutilati di guerra – uno senza gambe, l’altro senza una gamba e un braccio e il terzo con una gamba che rischia di essere amputata – lo scorso martedì pomeriggio hanno inscenato la loro protesta per “rivendicare assistenza, dopo cinque mesi che siamo arrivati qui”, hanno spiegato al tribunale che li ha visti imputati.

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Noi li prendiamo per curare le ferite delle loro faide etniche, loro protestano.

Sono stati infatti tutti e tre arrestati a seguito delle devastazioni messe in atto, oltre ad essere accusati di resistenza a pubblico ufficiale, senza però ricevere alcuna misura cautelare.

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Tutto sarebbe partito da una bottiglia di vodka offerta in amicizia da parte del personale italiano ai libici. Offerta vissuta dai tre come una provocazione all’Islam.