Barcellona, l’amichetta italiana dello stragista: “Chiese di convertirmi all’Islam”

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Driss Oukabir, fratello 28enne dell’autista killer della strage di Barcellona, Moussa Oukabir, ha trascorso in tutto una decina di giorni in provincia di Viterbo a fine agosto del 2014 ospita di una donna, una 40enne viterbese, che invitò il giovane e gli pagò il viaggio dopo averlo conosciuto a Barcellona.

Gli accertamenti non hanno evidenziato alcun legame con gli attentati di ieri in Catalogna. Tranne quello di una disperata che paga il viaggio ad un islamico perché la sollazzi una decina di giorni.

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Il furgone usato per investire le vittime sulla Rambla sarebbe stato noleggiato con i documenti di Driss Oukabir, che ne ha denunciato il furto solo dopo l’ec

“Una sera mi chiese se ero disposta a convertirmi all’Islam”, “quando era in Italia, mio ospite, mi chiese se fossi disposta ad avvicinarmi alla religione musulmana nel caso la nostra relazione fosse continuata. Io risposi di no e lui non ebbe reazioni, rimase tranquillo”, ha affermato in una intervista al Gr1. La donna, che vive a Viterbo, ha riconosciuto sui giornali il volto del 28enne che era stato il primo sospettato per l’attacco sulla Rambla. Suoi i documenti con cui è stato noleggiato il furgone. Ora è in carcere, mentre suo fratello, che in un primo momento era stato indicato come l’uomo alla guida del furgone, è morto nella sparatoria con la polizia a Cambrils. La donna ha ricordato di aver conosciuto Oukabir al porto di Barcellona: “Ero su una panchina e un senzatetto mi stava dando fastidio. Lui è arrivato, mi ha dato una mano ad allontanarlo e così è iniziata la nostra amicizia”.

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