Barcellona, caccia a islamico: in covo 120 bombole di gas, ecco tutti i terroristi – FOTO

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Decine di posti di blocco per fermare l’islamico Younes Abouyaaqoub. il principale ricercato per la strage compiuta sulla Rambla di Barcellona dalla cellula jihadista di Ripoll. Domenica mattina, la polizia catalana – pur non avendo idea di dove si trovi il terrorista islamico – ha dispiegato oltre sessanta uomini nella città di origine di molti dei baby-terroristi e a Manlleu, vicino alla capitale della Catalogna, alla ricerca del 22enne che probabilmente guidava il furgone-killer che ha ucciso 13 persone. Era il piano B della cellula “con legami europei”. Senza lo scoppio nel covo di Alcanar, infatti, sospettano l’inquirenti, avrebbero potuto provocare centinaia di morti “in diversi attacchi”. Tra cui uno, si suppone, alla Sagrada Familia.

Al tempo dell’Europa senza frontiere di Schengen potrebbe essere ovunque, anche in Italia.

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Nella casa di Alcanar, saltata per aria mercoledì alla vigilia dell’attentato alla Rambla, sono state trovate 120 bombole di gas.

Mossos de Squadra, la polizia catalana, hanno identificato i resti di due persone nella casa di Alcana. Una persona ferita e’ stata arrestata.

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E che la situazione sia tragica e drammatica, ma non seria, lo dimostra la decisione dei governi europei di dare un giro di vite al noleggio di furgoni e camion. Insomma, se l’islamico schianta un furgone contro la folla, la colpa (il problema) è del furgone. Non si mette al bando l’islamico, ma il mezzo che ha usato. Speriamo non inizino ad usare le forchette per uccidere i passanti, altrimenti addio spaghetti.