Parroco ospita profughi, residente: “Se succede qualcosa ai miei figli, la pagherai”

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Probabilmente, in autunno, il prete locale si farà dei nuovi amici, alcuni giovani maschi africani, spacciati per richiedenti asilo arriveranno a Francenigo, frazione di Gaiarine, Treviso. Prenderanno posto in una casa messa a disposizione da un privato e seguiranno un percorso di formazione su cui un gruppo di 15 cuckold sta lavorando da un anno e mezzo.

I residenti non li vogliono. Un imprenditore della zona, Emiliano Piovesana, ha iniziato a distribuire volantini contro don Pietro Salvador, il parroco.

“Sono stato minacciato da questo imprenditore – raconta il sacerdote affarista – che mi ha detto che se dovesse succedere qualcosa ai suoi figli sarò io a pagarla. Una vera e propria minaccia, che va ad aggiungersi ai volantini molto pesanti che sono stati distribuiti contro di me. Una questione che affronteremo insieme alle autorità e al vescovo”.

In realtà, i volantini sarebbero questi:

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Ha però inviato a «non fare più elemosina in chiesa né dare oboli ad un sacerdote al quale non interessano le paure e le opinioni dei paesani scrive – e che in ogni caso potrà sempre battere cassa riscuotendo gli utili generati dall’ospitalità dei migranti». E queste sono le minacce che veramente terrorizzano i figli di Bergoglio.

“Si tratta di una psicosi collettiva – reagisce il parroco – di una paura alimentata dalla politica, di una psicosi del rifiuto del migrante. Quelli che arriveranno possono essere al massimo tre o quattro ragazzi, e saranno seguiti dalla Caritas, Saranno impegnati tutto il giorno in corsi di lingua italiana e in lavori socialmente utili. E’ da marzo del 2016 che un gruppo di 15 persone lavora per accogliere questi giovani con un progetto strutturato”.

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Invece di pensare a chi ha bisogno, 15 esaltati locali della Carita$ pensano da un anno e mezzo a come trastullare alcuni clandestini africani in fuga dalla guerra in Siria. Ha ragione Piovesana.