Violentatore sessuale plurimo ai domiciliari in casa popolare

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Violenza sessuale e tentato stupro di una turista in pieno giorno alle Cinque Terre. Per un giudice, l’ipotesi di reato in sé non è poi così grave da giustificare la galera preventiva. Neanche per chi è già conosciuto dalle forze dell’ordine per reati a sfondo sessuale.

Il muratore marocchino acchiappato sabato notte nella stazione ferroviaria del capoluogo spezzino ed arrestato dai carabinieri, ieri è stato scarcerato dal gip del Tribunale di La Spezia.

Secondo il giudice, che lo ha interrogato, non sussistono le esigenze della misura cautelare in carcere. Pertanto, il 50enne è stato messo agli arresti domiciliari nella casa popolare di Arte che l’immigrato aveva ottenuto nel 2005.

Il marocchino ha ammesso di essere l’uomo indicato dalla vittima. In sostanza, si è difeso spiegando che stava “solo orinando” sul sentiero tra Corniglia e Vernazza e proprio in quel momento è passata la turista brasiliana che improvvisamente si è messa ad urlare. Insomma, nessun agguato o pedinamento, né violenza sessuale, né tentato stupro.

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Secondo gli inquirenti, invece, il racconto della giovane vittima è indubitabile. Inoltre, il marocchino risulta già noto alle forze dell’ordine per precedenti episodi a sfondo sessuale perché alla Spezia si sarebbe mostrato nudo in più occasioni a diverse donne ed era già stato denunciato in stato di libertà. Sarà incontinente.

In sintesi, la testimone ha confermato di avere subìto una violenza sessuale perché è stata aggredita, toccata nelle parti intime e spogliata contro la sua volontà, riuscendo poi a sfuggire allo stupro solo per la disperata reazione davanti al maniaco: “Mi ha tappato la bocca per impedirmi di continuare ad urlare e mi ha strappato maglietta, reggiseno e pantaloncini di dosso toccandomi ovunque”.

Un incubo. La donna era stata poi soccorsa da altri escursionisti che l’avevano trovata praticamente nuda, con l’abbigliamento intimo strappato ed in lacrime.

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La vittima aveva quindi accettato di essere accompagnata al pronto soccorso del Sant’Andrea, dove i sanitari avevano sostanzialmente confermato le lesioni compatibili con la violenza sessuale: lividi, graffi, escoriazioni e stato di choc.

Ora dovranno dirle che il suo stupratore è ai domiciliari. In una casa popolare pagata dagli italiani.