Baby-Gang assalta e devasta gabbiotto ATAC armata di bastoni: “A noi non serve biglietto”

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ROMA FUORI CONTROLLO – La notte scorsa un gruppo di ‘minorenni’ ha devastato il gabbiotto Atac della stazione SanPaolo sulla linea Roma-Lido lanciando sassi contro l’ufficio. Nell’assalto è anche rimasta ferita una guardia giurata.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il gruppetto – sotto l’effetto di alcol o droghe – voleva entrare in stazione senza aver pagato il biglietto, così il vigilante li ha fermati. Ne sono scaturiti così momenti di tensione. Secondo quanto riferito dall’Atac, i “giovani2 sarebbero tornati “accompagnati da altre persone armate di bastoni” aggredendo la guardia giurata e devastando il gabbiotto.

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“Roma è diventata la terra di nessuno dove la delinquenza regna sovrana per le strade e periferie della città. L’episodio accaduto questa mattina alla stazione Piramide dove una baby gang ha picchiato una guardia giurata e distrutto il gabbiotto è solo l’ultimo episodio di una situazione che è da tempo fuori controllo. Prima di lamentarsi dell’assenteismo di autisti e operatori – tra l’altro senza verificarne l’esattezza dei numeri – Atac dovrebbe garantire loro la sicurezza come a tutti i cittadini romani che utilizzano il trasporto pubblico locale”. Lo dichiara in una nota la deputata di Noi con Salvini Barbara Saltamartini.

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“Non sono certo gli autisti la principale causa del buco di bilancio dell’azienda, su questo Campidoglio e azienda dovrebbero collaborare per affrontare seriamente e in modo strategico i reali problemi che stanno portando al collasso la municipalizzata del trasporto pubblico locale. Ma evidentemente i 5Stelle quel cambiamento con cui hanno avuto il consenso popolare non sono assolutamente in grado di tradurlo in fatti. All’operatore ferito rivolgo la solidarietà mia e del movimento e mi auguro che questi delinquenti vengano assicurati al più presto alla giustizia e paghino per quello che hanno fatto”, conclude Saltamartini.

Purtroppo, quando si tratta di ‘minori’ o presunti tali, non tirano fuori i nomi. Per proteggere la privacy dei delinquenti. Ma ‘baby-gang’ dice tutto.