Modena, Profughi protestano: «Stufi dell’hotel, ora vogliamo una casa tutta nostra»

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Momenti di tensione ieri pomeriggio all’hotel San Marco di Modena, affittato dalla cooperativa L’angolo per alloggiare una cinquantina di fancazzisti. Gli stranieri sono usciti dall’hotel per avvisare gli operatori che “non possono andare avanti così”: vogliono trasferirsi dall’hotel e andare in appartamento. Hanno ragione, dopo una lunga vacanza è ora di andare a casa: degli italiani.

Solo che, come ha ribadito la cooperativa, alloggi privati a disposizione sul mercato non ce ne sono. I profughi al San Marco sono una cinquantina e risiedono stabilmente lì da un anno. Provengono da diversi paesi, tra cui Nigeria, Ghana, Bangladesh, Gambia. E fuggono dalla guerra in Siria.

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«Il nostro permesso di soggiorno è scaduto nel febbraio scorso e siamo, di fatto, “inesistenti” secondo la burocrazia: abbiamo cercato di fare presente il problema più volte, ma per ora non è stato risolto. Riceviamo 25 euro ogni dieci giorni. Una situazione che non ci consente di vivere come vogliamo. Inoltre, non abbiamo la libertà di decidere nemmeno che cosa mangiare: qui tutti i giorni servono pasta. Se potessimo gestirci autonomamente in un alloggio privato potremmo stabilire che cosa mettere in tavola tutti i giorni». A spese nostre.

Se il permesso è scaduto, voi siete clandestini. Ma nonostante questo, continuiamo a mantenerli in hotel, invece di rimandarli nei loro paesi.

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Il proprietario dell’hotel precisa che l’incontro che si è svolto tra profughi e cooperativa è stato incentrato sul problema degli alloggi privati. «In questo momento non ce ne sono sul mercato secondo quanto dice la cooperativa – afferma il proprietario dell’albergo – Gli stranieri lamentano di volersene andare per avere maggiore autonomia».

In corso Martiri, dopo qualche minuto dal divampare della protesta, è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri, chiamata da un residente, preoccupato per l’assembramento che si stava creando sotto casa. I militari se ne sono andati in pochi minuti. Tanto comandano i ‘nuovi italiani’ con il permesso scaduto.

Sulla protesta dei profughi interviene anche l’assessore alla sicurezza urbana, legalità e integrazione Giovanni Gargano. «All’hotel San Marco non è successo nulla di trascendentale tra gli immigrati tanto meno una “rivolta” – argomenta Gargano – Gli immigrati hanno incontrato il responsabile dell’associazione che li ha in carico al quale hanno espresso alcune loro esigenze prese in considerazione dallo stesso responsabile. I carabinieri sono intervenuti su chiamata di alcuni cittadini che erroneamente hanno pensato ad una situazione di pericolo. Infatti dopo pochi minuti si sono allontanati senza effettuare alcun intervento. Del resto, la hall del San Marco è piccola e gli ospiti si sono spostati all’esterno per parlare e fare delle richieste. Non bisogna fare allarmismo circa episodi come questo».

Non bisogna fare allarmismo. Come vi permettete di chiamare i Carabinieri e disturbare l’integrazione portata avanti da figuri come Giovanni Gargano?