GUARDATE LE CASETTE CHE IL PD REGALA AI ROM – VIDEO

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Il Comune di Rimini ha stanziato oltre 300 mila euro per dare casa agli zingari. L’urbanizzazione di ogni microarea costa 20mila euro circa, per un totale che si avvicina ai 100mila euro, più il costo delle singole casette, che ricade sulle casse di palazzo Garampi, per altri 260mila euro totali. Secondo quanto emerso, queste spese saranno a carico del Comune di Rimini: ovvero dei contribuenti, non certo del PD.

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Ma tranqulli, il Comune chiederà un canone di affitto in linea con quello delle case popolari agli zingari che occuperanno le strutture. Agli inquilini, inoltre, verranno chiesti i soldi per le utenze. Se ci credete, siete elettori PD e state ancora cercando quel neurone perduto alla nascita.

“La drammatica roulette dei quartieri ha pescato i suoi vincitori. Fuori quelli più ostinati e attivi nella protesta (Villaggio primo maggio, Via Orsoleto, e Torre Pedrera), a riprova che il tandem comitati/Lega ha prodotto gli effetti sperati, dentro la Gaiofana del capogruppo di Patto Civico Erbetta che ad agosto 2016 aveva dichiaro guerra al progetto della Giunta Gnassi e che invece, a un anno di distanza, ne ha ‘vinte’ 2 di famiglie (4 se contiamo anche quelle di via Feleto). Dentro anche Viserba e Corpolò e soprattutto la Grotta Rossa, che quest’inverno aveva abbandonato la protesta dopo aver ricevuto rassicurazioni da Palazzo Garampi e che ora, per buona misura, si beccherà la sua quota di sinti.” Il consigliere comunale della Lega, Matteo Zoccarato, sintetizza così il piano approvato dalla maggioranza riminese per il trasferimento delle famiglie nomadi del campo di via Islanda nei prefabbricati di legno parcellizzati in diverse aree comunali: “300 mila euro che pagheremo tutti, a prescindere dal quartiere di residenza! Con l’auspicio, negli intenti fiabeschi di questa Amministrazione, di risolvere la questione e incassare da questa gente, nota al pubblico per gli allacciamenti abusivi alla rete idrica ed elettrica, i furti e la morosità dei canoni di occupazione del suolo pubblico, utenze e un affitto mensile. Ci sarebbe da ridere se non fosse che a prevalere è la disperazione – conclude Zoccarato. – Gnassi e la Lisi stanno scialacquando soldi pubblici per un’operazione già fallita. E pensare che le priorità, per il nostro Comune, sarebbero ben altre”.