DEMOCRAZIA VIGILATA: CONSIGLIERE ‘FASCI DEL LAVORO’ INDAGATA PERCHE’ I CITTADINI L’HANNO VOTATA

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LA DEMOCRAZIA VA BENE SONO SE VOTATE CHI VI DICIAMO NOI: DEMOCRAZIA VIGILATA

Siamo in piena emergenza democratica. Per la prima volta nella storia repubblicana si indaga un politico perché è stato eletto: è chiaramente uno strappo che indica la degradazione di regime in corso.

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La Procura di Mantova ha infatti aperto una delirante inchiesta sul Movimento dei fasci italiani del lavoro che ha già portato all’iscrizione nel registro degli indagati di nove persone. L’accusa, formulata dal procuratore capo Manuela Fasolato, che sta seguendo in prima persona l’inchiesta, è di violazione della legge Scelba e della dodicesima disposizione finale della Costituzione che vieta la ricostituzione del partito fascista. Tra gli indagati figurano Fiamma Negrini, la 20enne eletta nel consiglio comunale di Sermide, il padre Claudio, di Sermide, tra i fondatori del movimento. Gi altri indagati, secondo la Gazzetta di Mantova, sono gli altri fondatori del movimento e cioè Elvira Tornese di Rapallo (Genova), più volte in lista con Negrini, il fratello Nestore, nel frattempo deceduto, Sergio De Biasio e Simone Grazio, entrambi di Verona, Pasqua Lombardo di Bologna, Marocco Piraino e Giuseppe Ridulfo di Palermo. I carabinieri hanno già eseguito otto perquisizioni domiciliari a Verona, Palermo, Bologna e Rapallo.

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Quando si perquisisce e indaga qualcuno per idee politiche, qualunque esse siano, non si è più in democrazia. Quando si indaga qualcuno perché eletto democraticamente dal popolo, siamo in dittatura.

Non ci interessa se la costituzione preveda o meno questo in caso di ‘fascisti’: se lo prevede è la costituzione di uno Stato totalitario. Diremmo, ovviamente, lo stesso in caso di partito comunista. Le idee non si processano. I voti non si processano.