CITTADINI ERIGONO BARRICATE INTORNO HOTEL DESTINATO A PROFUGHI, STACCANO CORRENTE

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Sono 30 i sedicenti profughi e presunti minorenni inviati dal burocrate del governo pagato a peso d’oro, il prefetto di Messina, Francesca Ferrandino, in un piccolo comune di Castell’Umberto.

Il sindaco, Vincenzo Lionetto Civa, non è neanche stato avvertito. Nella democrazia renziana, quella dove non si vota, funziona così.

Gli abitanti, guidati dal primo cittadino, hanno eretto barricate attorno all’albergo ed hanno fermato il gruppo elettrogeno destinato all’hotel che non ha più allaccio all’energia elettrica. E’ rivolta.

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Il sindaco ha raccontato di aver ricevuto una telefonata dal prefetto ieri sera alle 22.00 in cui gli veniva preannunciato l’arrivo degli immigrati. Che in realtà erano già arrivato, di nascosto. Per evitare la rivolta della popolazione. E’ così che il governo Renzi-Gentiloni sparpaglia le truppe coloniali sul territorio.

“Una struttura – come dice il primo cittadino – dichiarata da mesi inagibile, senza luce, con acqua fornita dal Comune di Castell’Umberto con morosità dal 2012 (regolarmente attivati da tempo tutti i procedimenti amministrativi di recupero). Il presidio è continuato anche stamani “per ovviare alla mancanza di corrente elettrica – aggiunge Civa – poco fa hanno provato a far entrare un gruppo elettrogeno, i cittadini hanno bloccato le vie di accesso, è comunque garantito l’ingresso ai mezzi di pronto intervento”.

La replica della prefettura di Messina, testa di ponte della sostituzione etnica, dimostra come i prefetti siano un cancro che sta devastando il paese. Fedeli a chi paga loro lo stipendio con i soldi dei contribuenti, non al popolo: “Non è una struttura nel territorio di Castell’Umberto anche se è a ridosso dell’abitato è una struttura che è stata individuata in via di emergenza ed urgenza dalla Prefettura in seguito all’arrivo massiccio di quote di migranti, nell’ambito della distribuzione prevista dal ministero, è stato necessario trovare delle strutture che potessero accogliere questi migranti ed è un’accoglienza in via d’emergenza è chiaro se ci sono tutte le condizioni questa proseguirà, la struttura da quello che ci risulta non ha problemi, comunque ovviamente altri particolari saranno approfonditi, dal punto di vista sanitario e dell’impiantistica ha i requisiti altrimenti la Prefettura non avrebbe consentito il trasferimento e poi siamo in emergenza, certo non si può immaginare ospitalità senza corrente elettrica e acqua”.

Se in Italia, come negli Usa, i cittadini avessero il diritto alle armi, ci sarebbe da divertirsi. Invece, disarmati, siamo solo sudditi di uno Stato totalitario in mano ad un manipolo di criminali politici.

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