Sulla notizia pubblicata alcune ore fa:
Una frase di Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, non è stata adeguatamente sottolineata nella sua gravità:
“Noi lanciamo la campagna ‘liberi di partire – liberi di restare’ con 30 milioni dall’otto per mille di aiuti concreti – ha spiegato – mi piacerebbe che questi numeri enormi muovessero le coscienze e le agende politiche”.
Questa è una clamorosa ammissione. Il Vaticano utilizza i soldi degli italiani – rubati agli italiani con la truffa dell’8 per mille – per influenzare l’agenda politica.
Quando in una democrazia un’entità statale straniera ammette di fatto di comprare i politici locali, di solito si dovrebbe muovere la magistratura. Il problema, temiamo, è che non si limitano a comprare politici.
Dopo questa ammissione di colpevolezza ci aspetteremmo che qualche magistrato – ce ne sono tanti onesti – indagasse i flussi di denaro dalle banche vaticane ai politici più ‘aperti’ all’immigrazione. E ci riferiamo, in particolar modo, ai conti correnti dei senatori che si apprestano a votare su un provvedimento esiziale come lo ius soli. Il popolo non tollererà oltre questo scempio.
PS. Un vescovo che pensa di ‘comprare’ le coscienze con 30 milioni di euro è degno di Giuda. E’ un Giuda solo più esoso.