Tre ore. Tanto è durata la riunione in prefettura, che ieri pomeriggio ha annunciato al sindaco di Taglio di Po, Francesco Siviero, l’intenzione di aprire ai fancazzisti africani l’hotel Mancin per diffondere meglio i coloni africani sul territorio.
E’ così che le voci che circolavano preoccupanti prima delle elezioni comunali alla fine hanno trovato conferma. Trovano sempre conferma.
Alla riunione hanno partecipato il prefetto Enrico Caterino con i suoi collaboratori, il sindaco Siviero e i collaborazionisti privati, la società che gestisce l’hotel Mancin, oltre al consorzio di imprese (i soliti affaristi delle Coop del PD) che si è proposto per l’accoglienza.
Nell’hotel potrebbero arrivare fino a 50 sedicenti profughi.
“La struttura si trova a meno di due chilometri dal centro di Taglio di Po – premette il sindaco Siviero – Abbiamo espresso le nostre perplessità sulla posizione della struttura, ma anche sull’impatto dell’accoglienza e dei numeri sulla comunità. Oltre che sul progetto di accoglienza proposto”.
Le perplessità non servono, sono parole al vento. Come altre zone hanno dimostrato, lo Stato si ferma solo davanti a quel che sappiamo e non si può scrivere.
Dal sito dell’hotel collaborazionista:
L’ Hotel Ristorante ***Lusso Mancin si trova nel cuore del Parco Regionale Veneto del Delta del Po a Rovigo, a metà strada tra Venezia e Ravenna.
L’albergo è aperto tutto l’ anno e grazie al suo arredo elegante e raffinato saprà accogliervi in un’atmosfera rilassante e piacevole.
Facebook aveva annunciato, su richiesta del PD, una stretta contro satira e media indipendenti in vista elezioni. Nelle ultime ore diversi account a noi riconducibili sono stati disattivati e le pagine contro l'islamizzazione scomparse, come accaduto settimana scorsa a SCL.
— Vox (@VoxNewsInfo) 2 febbraio 2018