Roma, coppia di 80enni costretta a vivere in auto – VIDEO

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Vergognoso a Roma. Due anziani vengono obbligati a lasciare casa perché potrebbe crollare – tutto il paese è in una situazione strutturale devastante, ma importano immigrati che rendono la situazione abitativa ancora più ingolfata -, e finiscono a dormire in auto. Ad 80 anni. Italiani.

L’unica soluzione che è stato loro proposta, dopo notti e notti per strada, è stato un campeggio.

La stessa soluzione abitativa dalla quale, il Comune di Roma sta facendo uscire gli zingari impiegando milioni di euro delle tasse degli italiani – inutile li definiscano ‘fondi UE’, i fondi UE sono tasse degli italiani – per metterli nelle case.

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Si parte a novembre 2017 e massimo entro il 31 dicembre 2020 i campi La Barbuta e Monachina dovranno essere chiusi, smantellati, con le famiglie avviate a percorsi di autonomia lavorativa e abitativa, ben integrate nel tessuto sociale. E’ on line il bando per l’affidamento delle procedure necessarie alla chiusura dei campi rom. Votato il piano con delibera di giunta lo scorso 31 maggio, esce oggi l’avviso pubblico con la ricetta a Cinque Stelle per superare i “ghetti” monoetnici della Capitale

Ma partiamo dai numeri. I fondi a disposizione, 3 milioni e 800 mila euro, sono europei e arrivano dal PON Metro, il Piano Operativo Città di Roma Capitale, un documento che definisce progetti e azioni strategiche da attuare con finanziamento UE. L’appalto è suddiviso in due lotti corrispondenti ai due insediamenti. Il primo per lo smantellamento della Barbuta, villaggio attrezzato in via di Ciampino 63 con 650 persone (100 nuclei familiari), da 1 milione e 570mila euro, il secondo per la chiusura della Monachina, campo in un’area di sosta all’altezza dello svincolo del km 13 di via Aurelia con 115 persone (30 nuclei familiari), da 698mila euro. Il totale è di 2 milioni e 268mila euro (per 36 mesi, a partire da novembre), cifra che servirà al soggetto aggiudicatario per tutto quello che concerne la gestione del progetto: dalla mappatura del capitale sociale all’attività di mediazione tra le famiglie e il mercato del lavoro e abitativo, alle iniziative per l’accompagnamento ai servizi socio-sanitari e scolarizzazione dei minori.

Restano fuori dall’appalto circa 1 milione e 530mila euro, destinati ai contributi per l’inclusione abitativa e lavorativa che, sulla base di un’istruttoria redatta dal gestore, verrano elargiti direttamente dagli uffici di viale Manzoni rimanendo dunque nelle disponibilità del dipartimento alle Politiche Sociali. Come funzionerà? Gli aggiudicatari comunicheranno al Comune una graduatoria di singoli e/o famiglie in condizioni più fragili per i quali sarà prevista la compartecipazione del Campidoglio alle spese per l’abitazione, fino a una somma mensile massima di 800 euro, per un periodo non superiore a due anni. La stessa cosa varrà per il lavoro, con eventuali spese “una tantum” per l’avvio di piccole realtà imprenditoriali. In questo caso parliamo di massimo 5mila euro.

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Talmente disgustoso da non meritare nemmeno commenti. Come per la sua collega Appendino, per la Raggi si pone la scelta tra essere il sindaco dei Romani o degli zingar-immigrati. Al momento ha scelto la seconda opzione.