Profugo nudo picchia passanti: “Vestiti italiani mi danno fastidio”

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Il richiedente asilo che ieri ha scatenato il caos a Busto Arsizio, picchiando i passanti e vandalizzando gli arredi urbani, era in giro completamente nudo «perché non sono abituato ai vostri vestiti, mi danno fastidio». Del resto in Nigeria c’è tutta un’altra sartoria, un altro clima, altre abitudini. E quindi poteva starci, in Nigeria.

Alexander Okuonghae da fine aprile è collocato in via dei Mille in attesa di ottenere asilo politico, lui, un nigeriano in fuga dalla guerra in Siria.

Ieri il trentatreenne è comparso davanti al giudice Rossella Ferrazzi per il processo direttissimo, ma la comunicazione è stata al limite dell’impossibile. A quanto pare il sedicente profugo è sordo e conosce solo l’inglese, ma per comprendere deve leggere il labiale oppure farsi scrivere tutto nero su bianco.Il nigeriano nell’aula del tribunale di Busto

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Proprio come ha fatto la mediatrice del centro di accoglienza che con grande pazienza ha cercato di decodificare le frasi insensate dell’imputato. L’avvocato Michela Ghiso ha già ventilato la possibilità di chiedere una perizia psichiatrica, perché al di là delle barriere idiomatiche c’è qualcosa nel suo comportamento che non depone per un perfetto equilibrio psicologico. E’ il solito profugo psicolabile à la Kabobo: stiamo importando la crème.

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Anche perché è risultato negativo a tutti i test a cui è stato sottoposto in ospedale: né alcol né droga. E’ solo una questione di quoziente intellettivo, non una stranezza, a quelle latitudini.

Il giudice nel frattempo ha convalidato l’arresto dei carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale e poi liberato Alexander imponendogli il solo obbligo di firma tre volte alla settimana.

Il profugo è accusato anche di rapina e di atti osceni, ma sono stati depenalizzati.

Quindi abbiamo un altro africano pazzo per strada. Ma tranquilli, ha l’obbligo di firma. Anche se non sa scrivere.