Cuneo, centinaia africani accampati per raccogliere le pesche

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Parte in questi giorni, nel distretto frutticolo di Saluzzo, in provincia di Cuneo, la stagione di raccolta delle pesche. Ovviamente, quando hai migliaia di schiavi low-cost scaricati ogni giorno dal governo sulle coste, non investi in tecnologia, e così, centinaia di risorse si affollano nella zona per un lavoro di pochi giorni: portando degrado.

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Il tutto con il supporto di Caritas, Comuni e comunità Papa Giovanni XXIII, che però non sanno più dove mettere i circa 300 stagionali accampati nell’area del Foro Boario, senza un posto in cui dormire (lo scorso anno la Caritas aveva allestito un campo con 300 posti letto). Caritas, Comuni della zona e associazioni agricole hanno allestito 350 soluzioni alloggiative tra container, campi di accoglienza e alloggi, destinati principalmente a chi è in grado di esibire un contratto di lavoro stagionale. Sono centinaia gli africani in cerca di un lavoro nella raccolta della frutta. In prevalenza provengono dall’Africa Sub Sahariana: Burkina Faso, Mali, Senegal.

Intanto, nei paesi civili:

Addio immigrati, ora la frutta la raccolgono i Robots – VIDEO

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Qualcuno ci spieghi cosa ce ne facciamo di individui che trovano, forse, lavoro per qualche giorno all’anno. Bisognerebbe chiedere a quel genio incompreso di Boeri.

“Sotto i viali del Foro Boario a Saluzzo, bivaccano circa 300 persone senza contratto a cui il Comune – dichiara il sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni – col contributo di Caritas, ha fornito una tettoia, 10 docce, 10 wc e 20 fornelli per garantire un minimo di assistenza. Sono in allestimento altre due tettoie ed il 17 luglio ne sarà montata una terza. Ogni giorno la ditta dei servizi ecologici, con l’ausilio della polizia municipale, si reca al Foro Boario per lo spazzamento e la raccolta rifiuti. Lo stesso fa la Caritas. La situazione rimane però drammatica, forse più che nel passato. C’è un problema di accoglienza generale che non è risolvibile localmente”.

Non è risolvibile ‘localmente’, perché questa gente non serve. Se servisse prenderebbero stipendi normali e vivrebbero in case normali. Invece li utilizzano sia per abbattere il costo del lavoro italiano sia per non investire in tecnologia: questo avrà gravi implicazioni a medio lungo termine sulla produttività.