C’è chi accoglie fancazzisti, chi aiuta bambini innocenti. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump interviene sulla vicenda del piccolo Charlie offrendo aiuto, lo scrive su Twitter: “Se possiamo aiutare il piccolo #CharlieGard, come i nostri amici in Gb e il papa, saremmo felici di farlo”.
If we can help little #CharlieGard, as per our friends in the U.K. and the Pope, we would be delighted to do so.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 3 luglio 2017
Un appello era stato lanciato da più parti, dopo il veto dei medici inglesi al trasferimento negli Usa.
Si muovono anche italiani: “Ho chiesto al direttore sanitario di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci”. Così la presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc. “Siamo vicini ai genitori nella preghiera e, se questo è il loro desiderio, disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere”. “‘Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo’.