Stabucks assume 2.500 profughi, trovati batteri di feci nel 30% dei caffè

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Che Starbucks volesse assumere 10mila cosiddetti profughi, lavoratori ultra low-cost, nel mondo, è notizia di mesi fa. Ma adesso i piani si fanno più concreti e la catena americana del annuncia che 2500 rifugiati verranno assunti in 8 Paesi europei: Regno Uniti, Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo, Germania e Paesi Bassi. In Italia lo fa già Eataly in complicità con il PD, è il suo territorio, ma non è detto che nel prossimo store milanese della catena di acqua da bidet non ci saranno già i primi fancazzisti traghettati dalla Libia.

Starbucks si avvarrà della collaborazione di alcune ong, in prima linea quando c’è da fare business.

Ma intanto Starbucks già oggi assume quasi esclusivamente immigrati low-cost in Europa. E gli effetti si vendono. E si sentono. Un’inchiesta condotta a campione dalla Bbc ha prodotto risultati sconcertanti: sono stati trovati batteri fecali nei prodotti della catena. Più che bidet…

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L’inchiesta della Bbc ha interessato qualche decina di caffetterie del Regno Unito. E frai i punti di ristoro passati al setaccio ci sono le popolarissime cantene internazionali come Starbucks, dove sono state rinvenute tracce di “batteri fecali coliformi” del 30% nei campioni prelevati segretamente in locali di Starbucks.

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Si tratta di livelli “preoccupanti”, ha commentato un esperto, Tony Lewis, ipotizzando il rischio di infezioni e malattie. “Non dovrebbero esserci in qualunque misura – dice alla Bbc – altro che i valori rilevanti trovati”. Le aziende dal canto loro si difendono da tutte le accuse. Un portavoce di Starbucks ha assicurato che il rispetto delle norme sull’igiene é considerato “con estrema serietà”, mentre Caffè Nero ha fatto sapere che la denuncia sarà indagata e vi saranno “azioni appropriate”.

Tipo assumere gente normale. Costa un po’ di più, ma non ti ritrovi merda nel caffè.