E poi interviene una delle famigerate Ong, sotto inchiesta per associazione a delinquere: “Le persone salvate in mare dovrebbero essere trasferite nel più vicino porto di sbarco in cui le loro necessità e vulnerabilità possano trovare una risposta rapida”. Medici Senza Frontiere commenta così l’ipotesi di chiudere i porti italiani alle navi straniere che traghettano clandestini, paventata dal governo italiano e respinta dalla Ue.
L’ong sotto inchiesta ricorda che, da tempo, chiede maggiore sostegno dall’Ue per le operazioni di colonizzazione, alle quali “dovrebbero partecipare tutti gli Stati”. Perché il loro obiettivo – di chi li finanzia – è africanizzare e islamizzare tutta Europa. L’Italia è solo la porta di ingresso di questo enorme piano criminale.
E poi, quali sono i porti più vicini?
Sicuramente non quelli italiani. La Libia sarebbe ottima, poi da lì in Nigeria e Senegal, dove non ci sono guerre. Dopo i primi rimpatri smetterebbero di pagare migliaia di euro per venire a spacciare droga in Italia. Ma più vicina dell’Italia c’è Malta, la Tunisia…