La rivolta della FICA durante il Gay Pride: Carabinieri irrompono in casa

Vox
Condividi!

La rivolta della ‘fica’. A volte, un gesto ‘volgare’ vale più di mille trattati contro il totalitarismo omosessista e il degrado entropico dei valori. Serve una spada per sciogliere il nodo di gordio.

In città si stava svolgendo il gay pride e lui ha deciso di rivendicare la sua normalità.

Ha appena uno striscione alla finestra con tre semplici parole: “W la FICA.”.

Per questo, i carabinieri questa mattina gli hanno fatto visita in casa tua intimandogli di togliere quello striscione.

Vox

VERIFICA LA NOTIZIA
La sua mail alla redazione del quotidiano locale: “Carabinieri a casa di un noto imprenditore di Latina. Quello che ha esposto fuori dal suo balcone è una nota frase conosciuta sin dai banchi di scuola. “W la F…”. L’imprenditore ha voluto provocare una reazione in merito al gay pride in svolgimento oggi a Latina”. Poi continua: “Non sono un omofobo, ho voluto solo riaffermare i miei gusti sessuali provocatoriamente. Comprendo la frase di impatto forte, ma a quale impatto stiamo andando incontro noi stasera? Posso essere anche io libero di esprimere i miei gusti sessuali? Niente è banale, la mia azione provocatoria è per sottolineare il fatto che viviamo in un mondo ricco di ipocrisie. Che differenza c’è fra un gay e un etero? Nessuna! Perché dobbiamo creare minoranze? I gusti sessuali fanno parte di una sfera personale. Perché farne una manifestazione? Il sistema politico, sociale e culturale oggi è provocatorio, e induce all’omofobia. Io non ci sto e per una parità di “genere” ho voluto dire la mia. Purtroppo è durata poco la mia libertà, mi hanno costretto con le buone maniere a togliere il mio manifesto. In un paese che si definisce libero mi è sembrato tutto così strano…”

Firmato: “liberidi essere”.

Questi mezzi nudi a sbattere la loro perversione in faccia a tutti, e i carabinieri vanno a perseguitare un uomo che ‘osa’ appendere uno striscione al balcone. Di casa sua!

w la FICA potrebbe diventare un grido di battaglia. La normalità, a volte, ha bisogno di essere urlata, in modo anche ‘volgare’, per essere ribadita.